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SALMO QUARTO.

Rime

PoeTree.it

1.1Non discenda, Signor, tuo giusto sdegno
1.2Sopra i difetti miei già tanti e tali,
1.3Che forse di pietà son fatto indegno.
1.4Saetta nel cor mio gli ardenti strali
1.5Di quella contrizion che al ciel ne mena,
1.6Se mai ti calse o cal di noi mortali.
1.7Ben vedi, alto Signor, com'oggi è piena
1.8Questa infelice età d'ogni empio scelo,
1.9Che virtù stanca non si mostra appena.
1.10Lasso! io so ben come più tosto il pelo
1.11Che il natural desio si cangia in noi,
1.12Onde spesso il sentier n'è chiuso al cielo.
1.13Io per me stesso il so, lasso! che poi
1.14Che i lascivi desir m'empiero il petto,
1.15Non mi sovvenne un dì dei detti tuoi.
1.16Né perch'io faccia ognor chiaro disdetto,
1.17Non son possente sol, senza tua aita,
1.18Di tôr l'entrata a tanto van diletto.
1.19Non trasse ferro a sé mai calamita
1.20Con sì gran forza, come io sento spesso
1.21Trarmi da quel ch'io bramo ad altra vita.
1.22O tristo dì che al cor lasciommi impresso
1.23Quel valor cieco ch'è chiamato Amore,
1.24Ché in troppo altrui seguir perdei me stesso!
1.25Questo fu il giorno ond'in me quasi muore
1.26Ogni speranza di salir lassuso,
1.27A che pensando pur mi trema il core.
1.28Questo fu il dì che sol mi mise in uso
1.29Il pregiar più fra noi mortal bellezza
1.30Che il nome tuo perch'io mi doglio e scuso.
1.31Questo m'accese al cor quella vaghezza
1.32Dell'appetito uman che dolce appare,
1.33Ché tutto amaro è alfin, doglia e tristezza.
1.34Non la gloria cercar, non l'opre avare,
1.35Non quanto il mondo tesse, e laccio e rete
1.36Mi poter dal mio ben sì traviare,
1.37Qual fece, ahi lasso! una insaziabil sete
1.38Ch'ebbi d'aver che già mi afflisse tanto,
1.39Che non furon per lei mie voglie quete.
1.40Non queteran, se dal tuo spirto santo
1.41Non gustan l'acque onde la femminella
1.42Sammaritana si potè dar vanto.
1.43Soccorri all'alma mia, che si rubella
1.44T'è stata un tempo in seguitar suoi danni,
1.45Girata e vinta da crudel procella.
1.46Or che la scòrse di quaggiù gl'inganni
1.47Che pria non vide, nel tuo sen ricorre;
1.48Tralla, o somma Pietà, di lunghi affanni.
1.49Or senza te ben sa com'ella corre
1.50A morte eterna, o però piange e grida:
1.51Voglimi, alta Pietà, con teco accôrre.
1.52Ancidi, ancidi la compagna infida,
1.53Che ancor malgrado mio mi spinge in basso:
1.54Non lasciar senza te chi in te s'affida,
1.55E scorgi al cielo omai mio stanco passo.
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