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SALMO SECONDO.

Rime

PoeTree.it

1.1Qual potrò mai formar parola o pianto
1.2Ch'appaghi parte d'ogni colpa ria
1.3In cui cieco al mio ben fui lieto tanto?
1.4Piango, lasso! Signor, ché pur non sia
1.5Segnata un'orma de' miei passi erranti
1.6Per la tua santa vera e dritta via.
1.7Contra i precetti tuoi quai sempre e quanti
1.8Ebb'io, folle, desir con l'opre appresso
1.9Ch'or tra doglia e timor mi stanno avanti?
1.10Non ebb'io notte e dì nell'alma impresso
1.11Altro giammai che mio dannaggio e morte,
1.12Di cui sol rimembrar m'ancide spesso.
1.13Già dell'inferno aprir veggio le porte,
1.14Se non s'inchina la pietosa mano
1.15Che al perduto sentier lassù mi porte.
1.16Ho cercato ancor io, quantunque invano,
1.17D'acquistar qui tra noi stato e tesoro,
1.18Più che non chiede il viver corto umano.
1.19Anch'io già più pregiai l'argento e l'oro,
1.20Piango, e 'l confesso, che tua santa immago,
1.21Seguendo i molti che miei duci fôro.
1.22Anch'io di posseder fui troppo vago,
1.23Fin che tu, o Padre, mi levasti 'l tutto,
1.24Ond'or più queto in povertà m'appago.
1.25Spesso (nol posso io dir con volto asciutto),
1.26Avaro e sordo nei bisogni altrui,
1.27Negato ho già di caritade il frutto.
1.28Non pensi or quel ch'io son né quel ch'io fui,
1.29Ma quel ch'esser vorrei, l'alta pietate
1.30Che ogni uom soccorre, e non riguarda a cui.
1.31Deh! non sia sorda a chi l'andata etate
1.32Biasma, e si pente, a chi piangendo scrive
1.33Le presenti sue colpe e le passate.
1.34Già non formasti tu le belle e dive
1.35Immagin nostre dal tuo stesso esempio,
1.36Perché ne godan le tartaree rive.
1.37Deh ch'io non senta, oimè! quel crudo scempio
1.38De' più rei peccator; tronca l'artiglio
1.39Dell'avversario mio perverso ed empio.
1.40O santo Spirto, o Padre eterno, o Figlio,
1.41O santa Trinità, che siete un solo,
1.42Or che il dritto sentier divoto piglio,
1.43Dammi per grazia che nell'alto polo
1.44Sia pecorella del tuo santo ovile,
1.45Lontano e sciolto dallo errante stuolo,
1.46Che, non pregiando il tuo, segue altro stile.
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