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ELEGIA SECONDA

Rime

PoeTree.it

1.1Oggi riporta il Sol quel chiaro giorno
1.2Che annunzia il parto onde nel mondo nacque
1.3Chi il fa di speme e di salute adorno.
1.4Vergin beata, per cui sola piacque
1.5Al gran Padre del ciel mostrarsi in terra,
1.6Ove all'estate e al gel tant'anni giacque;
1.7Oggi per te cantando si disserra
1.8Il santo Olimpo, e vien l'Uccel divino
1.9Che ripon l'alme in pace, e trae di guerra.
1.10Quanto di là dal natural confino
1.11Ti sembrâr di colui l'alte parole
1.12A cui stella non val, fato, o destino?
1.13Unico esempio, e grazie eterne e sole
1.14Il sentir sé fra tutte albergo eletta
1.15Dell'alma luce sua dal sommo Sole!
1.16Scaccia ogni dubbio, o Vergin benedetta;
1.17Ben di te nascer può chi tutto puote,
1.18Né tu, Vergin, sarai men pura e netta.
1.19O pensier casti, umil voci e devote!
1.20Ecco, o caro Signor, la fida ancella:
1.21Non sian le voglie tue d'effetto vôte.
1.22Da quel tempo stagion più chiara e bella
1.23Venne nel mondo, che vicin vedea
1.24Il fin promesso all'aspra sua procella.
1.25E chi nutriti i foschi giorni avea
1.26Di lunga speme, allor sicuro intese
1.27Morte appressarsi d'ogni morte rea.
1.28Quanta dolcezza al cor la vecchia prese
1.29Che già portava in lei sì nobil pegno,
1.30Oltre ogni creder suo nel sesto mese!
1.31O santo frutto, e non del seme indegno
1.32Che ancor non fatto, a lui non fatto ancora
1.33Così chiaro d'onor mostrasti segno!
1.34Ben pensar si potea per pruova allora
1.35Ch'altro maggior non fia di donna nato,
1.36Come or sa ben chi te secondo onora.
1.37Sempre udirassi il suon sacro ed ornato
1.38Della voce che chiama nel deserto:
1.39Sia il cammino al Signor per voi parato.
1.40A te sol si servò per dritto merto
1.41Il versar l'onde alla divina fronte,
1.42Or di nostro ire al ciel segno più certo.
1.43Tu pria facesti al cieco mondo conte
1.44L'alte avventure, e che a tornarlo in vita
1.45A morte andrebbe d'ogni bene il fonte.
1.46E tu, Vergine Madre alma e gradita,
1.47Qual divenisti allor, ch'ogni virtude
1.48Che il ciel contempla, in te sentisti unita?
1.49Vergine Madre sola, in te si chiude
1.50Quanto la terra e il ciel comprende appena
1.51Per risaldar l'antiche piaghe e crude.
1.52Ben sei, Madre del ciel, di grazia piena,
1.53Poiché il tuo gran Signor dimora teco,
1.54Che i rubelli al suo regno in pace mena.
1.55O primo padre, o fragil troppo e cieco,
1.56Che mal servasti al Sommo Creatore
1.57Le giuste condizion, ch'avesti seco!
1.58In principio creò l'alto Fattore
1.59La terra e il ciel; ma tutti insieme tali,
1.60Che nulla avean da lor forma e colore.
1.61Fabbricò il tempo, e poi gli aggiunse l'ali
1.62Onde sen fugge e di notte e di luce,
1.63Gli anni involando ai miseri mortali.
1.64Il polo appresso che più in alto luce
1.65Trasse in disparte il Santo Verbo, e disse:
1.66Sia proprio albergo alle mie stelle e duce.
1.67Dintorno il mar, la terra in mezzo fisse,
1.68Acciò che all'erbe, frondi, arbori e fiori
1.69Questa il suo vago sen talvolta aprisse.
1.70La Luna fece e il Sol, che quella fuori
1.71Lucesse allor che il suo fratel s'asconde
1.72Che al mondo rende i propri suoi colori.
1.73Diede all'aere gli augelli, i pesci all'onde,
1.74Serpi e fere alla terra, e giunse loro:
1.75Crescete omai, che il vostro seme abonde.
1.76Poiché in tal forma sì bell'opre fôro
1.77Al fin produtte, pensier sacro volse
1.78Nel giorno sesto al caro suo lavoro.
1.79E dall'immagin sua l'esempio tolse,
1.80E formò l'uomo, e quanto avea di bene
1.81Scarso in molt'altri, solo in esso accolse;
1.82Dicendo: Quanto il mar volge e contiene,
1.83Quanto la terra in lui si stende e gira,
1.84Tanto oggi sotto al tuo governo viene.
1.85E tutto ciò che in lor si muove e spira
1.86Sia per te fatto, e contro al tuo potere
1.87Non vaglia d'animal veleno od ira.
1.88Di pace adorno e di divin piacere,
1.89Nel santo loco con la tua compagna
1.90Vien tutto il tempo tuo lieto a godere.
1.91Ma del frutto gustar che vi scompagna
1.92Dalla grazia del ciel, fa' che ti guardi,
1.93Ché a nulla giova chi dipoi si lagna.
1.94O umani ingegni al bene oprar sì tardi!
1.95Pure il gustaste, al vostro e nostro male
1.96Vieppiù veloci allor che cervi e pardi.
1.97Ma tu, Vergine bella, alta, immortale,
1.98Porti oggi quel, che a questo esilio antico
1.99La pace apporta onde lassù si sale.
1.100O fausto giorno, all'uman gregge amico,
1.101Luci sovra il mortal sereno e chiaro,
1.102Poscia che il santo ventre almo e pudico
1.103Ritorna in dolce il nostro lungo amaro.
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