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PER LA PASSIONE DI NOSTRO SIGNORE

1.1Tristo pensier, che dal funeréo monte,
1.2Ove spirar trafitto un Dio vedesti
1.3Ritorni indietro sbigottito in fronte,
1.4Ove spingi i miei passi; e qual per questi
1.5Scuri deserti e flebili campagne
1.6Scene di lutto e di terror m'appresti?
1.7Qua si squarciano i fianchi alle montagne
1.8Là il mar da lungi per tempesta freme;
1.9Di sopra il cielo inorridisce e piagne;
1.10Di sotto incerta e tremebonda geme
1.11La terra, e nell'antico inondamento
1.12Dell'abisso natío sepolta ir teme.
1.13Non più: nell'alma risvegliarsi io sento
1.14In faccia alla commossa ira divina
1.15Di natura il cordoglio e lo spavento.
1.16Veggo le vie dell'empia Palestina,
1.17Veggo il Giordan che tra le meste sponde
1.18Torbido e lamentoso al mar cammina.
1.19Qui passò l'arca del gran patto; e l'onde
1.20Ritiraronsi indietro riverenti,
1.21Lasciando asciutte le lor vie profonde:
1.22Qui battezzava i popoli credenti
1.23Quel giusto che il comun riparatore
1.24Per le sorde annunciò selve alle genti:
1.25Qui sconosciuto il nazaren Signore
1.26Giunse ancor esso, ed il lavacro chiese
1.27All'attonita man del precursore;
1.28E tosto pel sereno aere s'accese
1.29Un lampo, e – Questi è il figlio mio diletto –
1.30Da bianca nube risuonar s'intese.
1.31Fiume superbo, che dall'imo letto
1.32Uscisti allora per baciar le sante
1.33Orme e bearti in quel celeste aspetto;
1.34Dimmi dove in mirarlo il flutto errante
1.35Fermasti innamorato, e dove pose
1.36Su la tua riva il mio Gesù le piante.
1.37Dimmi ove sono i gigli ove le rose,
1.38Che, dovunque il divin piede arrestossi,
1.39Spuntarono fragranti e rugiadose.
1.40Ohimè! tu roco gemi, e dai commossi
1.41Gorghi dir sembri in flebil mormorío
1.42Che tutto in pianto il tuo gioir cangiossi.
1.43Tal non eri, o Giordan, quando s'udìo
1.44La davidica cetra alle tue rive
1.45Gli alti portenti celebrar di Dio.
1.46Allor vedesti di baldanza prive
1.47Del fiero Madian di Moab le schiere
1.48Su' tuoi ponti passar vinte e captive:
1.49Allor di Sion su le guerriere
1.50Torri mirasti all'aria sventolanti
1.51Le lacerate filistèe bandiere;
1.52Mentre terror di regi e di giganti
1.53Ruggìa 'l leon di Giuda, e altier correa
1.54Fra' barbarici cocchi ed elefanti.
1.55Ma dileguossi la grandezza ebrea
1.56Come l'onda che fugge, e sol restonne
1.57Una languente disprezzata idea.
1.58Lo splendor del Carmelo e del Saronne,
1.59Il salvatore d'Israele apparse,
1.60E nol conobbe l'infedel Sionne.
1.61L'orgogliosa non volle rammentarse
1.62De' suoi profeti l'ispirata voce
1.63Che udìa spesso all'orecchio risuonarse;
1.64Quando vaticinaro in tuon feroce,
1.65Rotta la benda del futuro, il nume
1.66Da lei bramato e poi confitto in croce.
1.67Figlia d'empio ladron, le infami piume
1.68Di Babilonia tu calcasti, e il ciglio
1.69Chiudesti allor di veritade al lume.
1.70Ma quel Dio che tu sprezzi in tuo periglio
1.71Ve' che caldo di sdegni onnipossenti
1.72Or viene il sangue a vendicar del figlio.
1.73Sotto il suo piè del cielo i firmamenti
1.74Piegansi vacillando, e gli aquiloni
1.75L'alzano su le fosche ale frementi:
1.76Gli mugghiano d'intorno i rauchi tuoni:
1.77Ed egli al fianco la faretra ha piena
1.78D'infocate saette e di carboni.
1.79Qual fumo all'austro e qual minuta arena
1.80Si dileguano i monti a lui davante,
1.81E il rapid'occhio gli va dietro appena.
1.82Di sua giust'ira gravido e sonante
1.83Già dall'Ausonia il turbo scende e fischia
1.84A sterminar del Libano le piante.
1.85L'ode il Cedron da lungi, e non s'arrischia
1.86Dal gorgo alzar la fronte; e paventando
1.87Col picciol Siloe si confonde e mischia.
1.88Già le tue piagge illuminar sdegnando
1.89S'annera il sole: e Dio tirò su l'empio
1.90Tuo capo fuor della vagina il brando.
1.91Io ne veggo il balen: veggo lo scempio
1.92Di tua superba sinagoga impura,
1.93Arsi gli altari e rovesciato il tempio.
1.94Veggo il lutto la morte e la paura
1.95Fra il suon lugùbre d'oricalchi e trombe
1.96Tremendi errar su le cadenti mura.
1.97Come atterrite timide colombe,
1.98Le vergini innocenti i vecchi imbelli
1.99Fuggon nelle caverne e nelle tombe.
1.100Arruffata le ciglia, irta i capelli,
1.101Va disperazion correndo: e stolta
1.102Cerca contro il suo sen spade e coltelli.
1.103Il disordin la segue, e tuttavolta
1.104Vie più spaventa la città; che cade
1.105Nel proprio sangue orribilmente involta.
1.106Fra le stragi e il terror la crudeltade
1.107Esulta e freme, nè fiorite guance
1.108Risparmia ingorda nè rugosa etade.
1.109Con ferri nudi ed abbassate lance
1.110Sopra un monte cavalca il vincitore
1.111Di tronche teste e di squarciate pance.
1.112Ardon le case, ed il divin furore
1.113Soffia dentro l'incendio, e vendicato
1.114Il ciel sorride fra cotanto orrore.
1.115Così d'obbrobrio carco e incatenato
1.116Traggon vittrici l'aquile latine
1.117Della sleal Gerusalemme il fato.
1.118Ed essa or giace fra virgulti e spine
1.119Sepolta, e sol l'adorna e manifesta
1.120L'orrido avanzo delle sue ruine.
1.121Così quando del ciel fiamma funesta
1.122Una quercia ferì, che i larghi bronchi
1.123Alto all'aure spandea per la foresta;
1.124Benchè squarciati affumicati e monchi
1.125Pur su l'arso sabbion col proprio pondo
1.126Ritti si stanno e maestosi i tronchi,
1.127Quasi aspettando il fulmine secondo.
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