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CCXCVI

Rime

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1.1Non aspettò giamai focoso amante
1.2la disiata e la bramata vista
1.3di quel, per cui versò lagrime tante;
2.1non aspettò giamai anima trista,
2.2e distinata nel profondo abisso,
2.3la faccia del Signor di gloria mista;
3.1non aspettò giamai servo, ch'affisso
3.2fosse a dura ed acerba servitute,
3.3a la sua libertà 'l termin prefisso;
4.1non disiò giamai la giovintute
4.2cara e gioiosa un uom già carco d'anni,
4.3in cui tutte le forze son perdute;
5.1non disiò giamai d'uscir d'affanni
5.2un, cui fortuna aversa afflige e preme,
5.3carco e gravato d'infiniti danni;
6.1non aspettò giamai un uom, che teme
6.2vicin a morte, la sua sanitate,
6.3di cui era già giunto a l'ore estreme;
7.1non aspettò giamai le luci amate
7.2di dilettoso caro e dolce figlio
7.3benigna madre e carca di pietate;
8.1non aspettò giamai di gran periglio
8.2sì disiosa uscir nave, a cui l'onde
8.3e nemica tempesta diêr di piglio;
9.1quant'io le carte tue care e gioconde,
9.2Mirtilla mia, Mirtilla, a le cui voglie
9.3ogni mia voglia, ogni disir risponde;
10.1Mirtilla mia, con la qual mi si toglie
10.2ogni mia gioia ed ogni mio diletto,
10.3restando preda di perpetue doglie;
11.1col cui leggiadro e grazioso aspetto
11.2mi si rende ogni bene, ogni piacere
11.3dolce, amoroso, caro, alto ed eletto.
12.1Ché, non potendo te propria vedere,
12.2veder i frutti del tuo vago ingegno
12.3è quanto di conforto io posso avere.
13.1Però, tosto ch'io vidi il caro pegno
13.2de l'amor tuo ver'me, l'amiche carte,
13.3de la memoria tua perpetuo segno,
14.1quel piacer, che può dar a parte a parte
14.2cosa dolce e gradita, ho sentit'io,
14.3sì ch'a gran pena io lo potrei contarte.
15.1Quel c'ha turbato alquanto il gioir mio,
15.2è stato entr'esse il legger e 'l vedere
15.3cosa tutta contraria al mio disio,
16.1che la Mirtilla mia, degna d'avere
16.2prospero corso e vera e dolce pace,
16.3sia stata astretta per febre a giacere.
17.1Questo però fra 'l mezzo mal mi piace,
17.2che la mercé di Dio vi sète presto
17.3convaluta del mal aspro e tenace.
18.1Or attendete a conservar il resto
18.2del tempo, che da me sarete lunge,
18.3sì ch'anco a me non sia 'l viver molesto.
19.1Perch'un sol duol due corpi insieme punge,
19.2sì come un solo amor ed una fede
19.3ed una voluntà due cor congiunge.
20.1E, se talor di voi cerca far prede
20.2qualche cura noiosa, adoperate
20.3quell'estrema virtù, che 'l ciel vi diede,
21.1e fra tanto di me vi ricordate.
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