about
people
how to cite
dataset
versions
json schema
resources
browse
search
authors
books

CCXLIII

Rime

PoeTree.it

1.1Dettata dal dolor cieco ed insano,
1.2vattene al mio signor, lettera amica,
1.3baciando a lui la generosa mano.
2.1E digli che dal dì, che la nimica
2.2mia stella me lo tolse, il cibo mio
2.3è sol noia, dolor, pianto e fatica.
3.1Ben fu 'l ciel al mio ben contrario e rio,
3.2ch'a pena mi mostrò l'amato obietto,
3.3che, misera, da me lo dipartìo.
4.1O brevi gioie, o fral uman diletto!
4.2o nel regno d'Amor tesor fugace,
4.3subito mostro e subito intercetto!
5.1Il bel paese, che superbo giace
5.2fra 'l Rodano e la Mosa, or mi contende
5.3la suprema cagion d'ogni mia pace.
6.1Mentre ivi il mio signor gradito intende
6.2a l'onorate giostre, a' pregi, a' ludi,
6.3di cui sì chiara a noi fama s'estende,
7.1io, misera, che 'n lui tutti i miei studi,
7.2tutte le voglie ho poste, essendo lunge,
7.3conven che disiando agghiacci e sudi.
8.1E sì fiero il martìr m'assale e punge,
8.2ch'io mi vivo sol d'esso e vivrommi anco
8.3fin che 'l ciel, conte, a me vi ricongiunge.
9.1Voi, qual guerrier vittorioso e franco,
9.2ferite altrui con l'onorata lancia;
9.3io son ferita qui dal lato manco.
10.1O per me poco aventurosa Francia!
10.2o bel paese, avverso a' miei disiri,
10.3che 'mpallidir mi fai spesso la guancia!
11.1Dovunque avien che gli occhi volga e giri,
11.2non vi trovando voi, conte, mi resto
11.3senza speranza, preda de' sospiri.
12.1Voi prometteste ben di scriver presto,
12.2non possendo tornar, per porger ésca
12.3fra tanto al mio disir atro e funesto:
13.1e, poi che non lo fate, temo ch'esca
13.2da la memoria vostra la mia fede,
13.3e che del mio dolor poco v'incresca.
14.1È questa de l'amor mio la mercede?
14.2e de la vostra fede è questo il pegno?
14.3Misera donna ch'ad amante crede!
15.1Credetti amar un cavalier più degno
15.2e 'l più bel che mai fosse, ed or m'aveggio
15.3che la credenza mia non giunge al segno.
16.1Empia fortuna, or che mi pòi far peggio,
16.2rottemi le promesse di colui,
16.3senza cui, d'ogni mal preda, vaneggio?
17.1Io non spero giamai che, come fui
17.2vostra, conte, una volta, non sia sempre;
17.3così non foste voi, conte, d'altrui!
18.1Non so perché la vita non si stempre,
18.2non so com'or con voi ragioni e scriva,
18.3afflitta sì de l'amorose tempre.
19.1Ma, lassa, che dich'io? perché mi priva
19.2sì 'l duol del vero mio conoscimento,
19.3ch'io tema d'una fé tenace e viva?
20.1Non sète voi quel pieno d'ardimento,
20.2di senno e di valor, ch'a mille prove
20.3trovato ho fido cento volte e cento?
21.1Perché debb'io temer ch'essendo altrove,
21.2da me partito a pena, in voi sì tosto
21.3novo amor a' miei danni si rinove?
22.1Deh, dolce conte mio, per quelle e queste
22.2fra noi ore lietissime passate,
22.3ond'io mi piacqui e voi vi compiaceste,
23.1più lungamente omai non indugiate
23.2a scrivermi due versi solamente,
23.3se 'l mio diletto e la mia vita amate.
24.1Ché, non potendo veder voi presente,
24.2il veder vostre carte darà certo
24.3qualche soccorso a l'affannata mente.
25.1Questo al mio grand'amor è picciol merto
25.2ma sarà nondimeno ampio ristoro
25.3al faticoso mio poggiar ed erto.
26.1Ben felice è lo stato di coloro,
26.2che per buona fortuna e destro fato
26.3han sempre presso il lor caro tesoro!
27.1Misera me, che m'è 'l mio ben vietato,
27.2allor che più bramava e più devea
27.3essergli caramente ognor a lato!
28.1La mia fortuna instabilmente rea
28.2mi vi dié tosto e tosto mi vi tolse,
28.3che maggior danno far non mi potea.
29.1Ma voi, se dentro il vostro cor s'accolse
29.2giamai vera pietà di chi v'adora,
29.3di chi più voi, che la sua vita, volse,
30.1non fate, com'ho detto, più dimora
30.2di scrivermi e poi far tosto ritorno,
30.3se non volete comportar ch'io mora,
31.1come sto per morir di giorno in giorno.
Supported by the Czech Science Foundation (GA23-07727S)