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CLXXXVII

Rime

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1.1Se gran temenza non tenesse a freno
1.2la mia lingua bramosa e 'l mio disio,
1.3sì ch'io potessi dire al signor mio
1.4come amando e temendo io vengo meno,
2.1io spererei che quel di grazie pieno
2.2viso leggiadro, onde tutt'altro oblio,
2.3quant'è 'l mio stato travagliato e rio,
2.4tanto lo fesse un dì chiaro e sereno;
3.1e quello, onde m'avinse e strinse, nodo
3.2non cercherebbe, lassa, di slegarlo,
3.3allor che più credea che fosse sodo.
4.1Ma per troppo timor non oso farlo:
4.2così dentro al mio cor mi struggo e rodo,
4.3e sol con meco e con Amor ne parlo.
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