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1.1Quegli occhi ornati di mestitia e riso,
1.2quel fronte grave di costume e fede,
1.3quel ragionar prudente e pien d'amore,
1.4quella semplice astutia in quel sospecto,
1.5quel servir ostinato, quello sdegno,
1.6que' vezzosi talora in pruova crucci,
2.1e quelle dolce pace doppo i crucci,
2.2e quelle lacrimette infra quel riso,
2.3e sùbbito scordarsi ogni gran sdegno,
2.4e rannodar fra noi più intera fede,
2.5scoprendo ed odïando ogni sospecto,
2.6poi darsi a gara a meditare amore,
3.1quei sguardi, quei suspiri, quello amore,
3.2quel presentarci or lieti, or pien' di crucci,
3.3quel senza fine in noi vano sospecto,
3.4quei furtivi e cuperti cenni e riso,
3.5quel pregar tanto l'amorosa fede,
3.6quel' arrossire e impalidir di sdegno,
4.1e quel pentirsi d'ogni stracco sdegno
4.2arme furono e lacci, con che Amore
4.3mi prese e vinse servo a tanta fede.
4.4Piansi più anni i miei e gli altrui crucci,
4.5adorando quell'occhi, e labbra, e riso,
4.6onde, oimè, spesso in noi ardeo sospecto.
5.1Ma ove quivi in me grave sospecto,
5.2o pensier dur, o alcun premeami sdegno,
5.3un lieto salutare, un dolce riso
5.4finiva ogni tristezza; ed ora Amore
5.5mille sospecti in me con sdegni e crucci
5.6in un momento aduna, e cresce fede.
6.1Quanto io più ardo, l'amorosa fede
6.2più sente, ma men cura, ombre e sospecto;
6.3e son qui fiamme li passati crucci.
6.4L'eterno mio dolore e l'altrui sdegno
6.5qual maggior fanno el mio tormento! E Amore,
6.6aimè, poi quivi non prestami un riso.
7.1Lungi da gli occhi, Amore, onde quel riso
7.2in me nutriva fede infra 'l sospecto,
7.3piango mie sdegno e castigo i mie' crucci.
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