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CLXVII

Rime

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1.1Poi che disia cangiar pensiero e voglia
1.2l'empio signor, ch'onoro ed amo tanto,
1.3senza curar de' fiumi del mio pianto,
1.4e del mancar de la mia frale spoglia,
2.1io prego morte, che di qua mi toglia,
2.2perché non abbia questo crudo il vanto;
2.3o prego Amor, che mi rallenti alquanto,
2.4poi che de' doni suoi tutta mi spoglia;
3.1sì che o morta non vegga tanto danno,
3.2o viva e sciolta non lo stimi molto,
3.3allor che gli occhi altro mirar sapranno.
4.1Dunque o sia falso il mio temere e stolto,
4.2o resti sciolta al rinovar de l'anno,
4.3o queti il corpo in bel marmo sepolto.
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