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1.1"S'io ti fiammeggio nel caldo d'amore
1.2di là dal modo che 'n terra si vede,
1.3sì che del viso tuo vinco il valore,
2.1non ti maravigliar, ché ciò procede
2.2da perfetto veder, che, come apprende,
2.3così nel bene appreso move il piede.
3.1Io veggio ben sì come già resplende
3.2ne l'intelletto tuo l'etterna luce,
3.3che, vista, sola e sempre amore accende;
4.1e s'altra cosa vostro amor seduce,
4.2non è se non di quella alcun vestigio,
4.3mal conosciuto, che quivi traluce.
5.1Tu vuo' saper se con altro servigio,
5.2per manco voto, si può render tanto
5.3che l'anima sicuri di letigio".
6.1Sì cominciò Beatrice questo canto;
6.2e sì com'uom che suo parlar non spezza,
6.3continüò così 'l processo santo:
7.1"Lo maggior don che Dio per sua larghezza
7.2fesse creando, e a la sua bontate
7.3più conformato, e quel ch'e' più apprezza,
8.1fu de la volontà la libertate;
8.2di che le creature intelligenti,
8.3e tutte e sole, fuoro e son dotate.
9.1Or ti parrà, se tu quinci argomenti,
9.2l'alto valor del voto, s'è sì fatto
9.3che Dio consenta quanto tu consenti;
10.1ché, nel fermar tra Dio e l'omo il patto,
10.2vittima fassi di questo tesoro,
10.3tal quale io dico; e fassi col suo atto.
11.1Dunque che render puossi per ristoro?
11.2Se credi bene usar quel c'hai offerto,
11.3di mantolletto vuo' far buon lavoro.
12.1Tu se' omai del maggior punto certo;
12.2ma perché Santa Chiesa in ciò dispensa,
12.3che par contra lo ver ch'i' t'ho scoverto,
13.1convienti ancor sedere un poco a mensa,
13.2però che 'l cibo rigido c'hai preso,
13.3richiede ancora aiuto a tua dispensa.
14.1Apri la mente a quel ch'io ti paleso
14.2e fermalvi entro; ché non fa scïenza,
14.3sanza lo ritenere, avere inteso.
15.1Due cose si convegnono a l'essenza
15.2di questo sacrificio: l'una è quella
15.3di che si fa; l'altr'è la convenenza.
16.1Quest'ultima già mai non si cancella
16.2se non servata; e intorno di lei
16.3sì preciso di sopra si favella:
17.1però necessitato fu a li Ebrei
17.2pur l'offerere, ancor ch'alcuna offerta
17.3si permutasse, come saver dei.
18.1L'altra, che per materia t'è aperta,
18.2puote ben esser tal, che non si falla
18.3se con altra materia si converta.
19.1Ma non trasmuti carco a la sua spalla
19.2per suo arbitrio alcun, sanza la volta
19.3e de la chiave bianca e de la gialla;
20.1e ogne permutanza credi stolta,
20.2se la cosa dimessa in la sorpresa
20.3come 'l quattro nel sei non è raccolta.
21.1Però qualunque cosa tanto pesa
21.2per suo valor che tragga ogne bilancia,
21.3sodisfar non si può con altra spesa.
22.1Non prendan li mortali il voto a ciancia;
22.2siate fedeli, e a ciò far non bieci,
22.3come Ieptè a la sua prima mancia;
23.1cui più si convenia dicer "Mal feci",
23.2che, servando, far peggio; e così stolto
23.3ritrovar puoi il gran duca de' Greci,
24.1onde pianse Efigènia il suo bel volto,
24.2e fé pianger di sé i folli e i savi
24.3ch'udir parlar di così fatto c¢lto.
25.1Siate, Cristiani, a muovervi più gravi:
25.2non siate come penna ad ogne vento,
25.3e non crediate ch'ogne acqua vi lavi.
26.1Avete il novo e 'l vecchio Testamento,
26.2e 'l pastor de la Chiesa che vi guida;
26.3questo vi basti a vostro salvamento.
27.1Se mala cupidigia altro vi grida,
27.2uomini siate, e non pecore matte,
27.3sì che 'l Giudeo di voi tra voi non rida!
28.1Non fate com'agnel che lascia il latte
28.2de la sua madre, e semplice e lascivo
28.3seco medesmo a suo piacer combatte!".
29.1Così Beatrice a me, com'ïo scrivo;
29.2poi si rivolse tutta disïante
29.3a quella parte ove 'l mondo è più vivo.
30.1Lo suo tacere e 'l trasmutar sembiante
30.2puoser silenzio al mio cupido ingegno,
30.3che già nuove questioni avea davante;
31.1e sì come saetta che nel segno
31.2percuote pria che sia la corda queta,
31.3così corremmo nel secondo regno.
32.1Quivi la donna mia vid'io sì lieta,
32.2come nel lume di quel ciel si mise,
32.3che più lucente se ne fé 'l pianeta.
33.1E se la stella si cambiò e rise,
33.2qual mi fec'io che pur da mia natura
33.3trasmutabile son per tutte guise!
34.1Come 'n peschiera ch'è tranquilla e pura
34.2traggonsi i pesci a ciò che vien di fori
34.3per modo che lo stimin lor pastura,
35.1sì vid'io ben più di mille splendori
35.2trarsi ver' noi, e in ciascuna s'udia:
35.3"Ecco chi crescerà li nostri amori".
36.1E sì come ciascuno a noi venìa,
36.2vedeasi l'ombra piena di letizia
36.3nel folg¢r chiaro che di lei uscia.
37.1Pensa, lettor, se quel che qui s'inizia
37.2non procedesse, come tu avresti
37.3di più savere angosciosa carizia;
38.1e per te vederai come da questi
38.2m'era in disio d'udir lor condizioni,
38.3sì come a li occhi mi fur manifesti.
39.1"O bene nato a cui veder li troni
39.2del trïunfo etternal concede grazia
39.3prima che la milizia s'abbandoni,
40.1del lume che per tutto il ciel si spazia
40.2noi semo accesi; e però, se disii
40.3di noi chiarirti, a tuo piacer ti sazia".
41.1Così da un di quelli spirti pii
41.2detto mi fu; e da Beatrice: "Dì, dì
41.3sicuramente, e credi come a dii".
42.1"Io veggio ben sì come tu t'annidi
42.2nel proprio lume, e che de li occhi il traggi,
42.3perch'e' corusca sì come tu ridi;
43.1ma non so chi tu se', né perché aggi,
43.2anima degna, il grado della spera
43.3che si vela a' mortai con altrui raggi".
44.1Questo diss'io diritto a la lumera
44.2che pria m'avea parlato; ond'ella fessi
44.3lucente più assai di quel ch'ell'era.
45.1Sì come il sol che si cela elli stessi
45.2per troppa luce, come 'l caldo ha r¢se
45.3le temperanze d'i vapori spessi,
46.1per più letizia sì mi si nascose
46.2dentro al raggio la figura santa;
46.3e così chiusa chiusa mi rispuose
47.1nel modo che 'l seguente canto canta.
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