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1.1Intra due cibi, distanti e moventi
1.2d'un modo, prima si morria di fame,
1.3che liber'omo l'un recasse ai denti;
2.1sì si starebbe un agno intra due brame
2.2di fieri lupi, igualmente temendo;
2.3sì si starebbe un cane intra due dame:
3.1per che, s'i' mi tacea, me non riprendo,
3.2da li miei dubbi d'un modo sospinto,
3.3poi ch'era necessario, né commendo.
4.1Io mi tacea, ma 'l mio disir dipinto
4.2m'era nel viso, e 'l dimandar con ello,
4.3più caldo assai che per parlar distinto.
5.1Fé sì Beatrice qual fé Danïello,
5.2Nabuccodonosor levando d'ira,
5.3che l'avea fatto ingiustamente fello;
6.1e disse: "Io veggio ben come ti tira
6.2uno e altro disio, sì che tua cura
6.3sé stessa lega sì che fuor non spira.
7.1Tu argomenti: "Se 'l buon voler dura,
7.2la vïolenza altrui per qual ragione
7.3di meritar mi scema la misura?".
8.1Ancor di dubitar ti dà cagione
8.2parer tornarsi l'anime a le stelle,
8.3secondo la sentenza di Platone.
9.1Queste son le question che nel tuo velle
9.2pontano igualmente; e però pria
9.3tratterò quella che più ha di felle.
10.1D'i Serafin colui che più s'india,
10.2Moïsè, Samuel, e quel Giovanni
10.3che prender vuoli, io dico, non Maria,
11.1non hanno in altro cielo i loro scanni
11.2che questi spirti che mo t'appariro,
11.3né hanno a l'esser lor più o meno anni;
12.1ma tutti fanno bello il primo giro,
12.2e differentemente han dolce vita
12.3per sentir più e men l'etterno spiro.
13.1Qui si mostraro, non perché sortita
13.2sia questa spera lor, ma per far segno
13.3de la celestïal c'ha men salita.
14.1Così parlar conviensi al vostro ingegno,
14.2però che solo da sensato apprende
14.3ciò che fa poscia d'intelletto degno.
15.1Per questo la Scrittura condescende
15.2a vostra facultate, e piedi e mano
15.3attribuisce a Dio, e altro intende;
16.1e Santa Chiesa con aspetto umano
16.2Gabrïel e Michel vi rappresenta,
16.3e l'altro che Tobia rifece sano.
17.1Quel che Timeo de l'anime argomenta
17.2non è simile a ciò che qui si vede,
17.3però che, come dice, par che senta.
18.1Dice che l'alma a la sua stella riede,
18.2credendo quella quindi esser decisa
18.3quando natura per forma la diede;
19.1e forse sua sentenza è d'altra guisa
19.2che la voce non suona, ed esser puote
19.3con intenzion da non esser derisa.
20.1S'elli intende tornare a queste ruote
20.2l'onor de la influenza e 'l biasmo, forse
20.3in alcun vero suo arco percuote.
21.1Questo principio, male inteso, torse
21.2già tutto il mondo quasi, sì che Giove,
21.3Mercurio e Marte a nominar trascorse.
22.1L'altra dubitazion che ti commove
22.2ha men velen, però che sua malizia
22.3non ti poria menar da me altrove.
23.1Parere ingiusta la nostra giustizia
23.2ne li occhi d'i mortali, è argomento
23.3di fede e non d'eretica nequizia.
24.1Ma perché puote vostro accorgimento
24.2ben penetrare a questa veritate,
24.3come disiri, ti farò contento.
25.1Se vïolenza è quando quel che pate
25.2nïente conferisce a quel che sforza,
25.3non fuor quest'alme per essa scusate:
26.1ché volontà, se non vuol, non s'ammorza,
26.2ma fa come natura face in foco,
26.3se mille volte vïolenza il torza.
27.1Per che, s'ella si piega assai o poco,
27.2segue la forza; e così queste fero
27.3possendo rifuggir nel santo loco.
28.1Se fosse stato lor volere intero,
28.2come tenne Lorenzo in su la grada,
28.3e fece Muzio a la sua man severo,
29.1così l'avria ripinte per la strada
29.2ond'eran tratte, come fuoro sciolte;
29.3ma così salda voglia è troppo rada.
30.1E per queste parole, se ricolte
30.2l'hai come dei, è l'argomento casso
30.3che t'avria fatto noia ancor più volte.
31.1Ma or ti s'attraversa un altro passo
31.2dinanzi a li occhi, tal che per te stesso
31.3non usciresti: pria saresti lasso.
32.1Io t'ho per certo ne la mente messo
32.2ch'alma beata non poria mentire,
32.3però ch'è sempre al primo vero appresso;
33.1e poi potesti da Piccarda udire
33.2che l'affezion del vel Costanza tenne;
33.3sì ch'ella par qui meco contradire.
34.1Molte fïate già, frate, addivenne
34.2che, per fuggir periglio, contra grato
34.3si fé di quel che far non si convenne;
35.1come Almeone, che, di ciò pregato
35.2dal padre suo, la propria madre spense,
35.3per non perder pietà si fé spietato.
36.1A questo punto voglio che tu pense
36.2che la forza al voler si mischia, e fanno
36.3sì che scusar non si posson l'offense.
37.1Voglia assoluta non consente al danno;
37.2ma consentevi in tanto in quanto teme,
37.3se si ritrae, cadere in più affanno.
38.1Però, quando Piccarda quello spreme,
38.2de la voglia assoluta intende, e io
38.3de l'altra; sì che ver diciamo insieme".
39.1Cotal fu l'ondeggiar del santo rio
39.2ch'uscì del fonte ond'ogne ver deriva;
39.3tal puose in pace uno e altro disio.
40.1"O amanza del primo amante, o diva",
40.2diss'io appresso, "il cui parlar m'inonda
40.3e scalda sì, che più e più m'avviva,
41.1non è l'affezion mia tanto profonda,
41.2che basti a render voi grazia per grazia;
41.3ma quei che vede e puote a ciò risponda.
42.1Io veggio ben che già mai non si sazia
42.2nostro intelletto, se 'l ver non lo illustra
42.3di fuor dal qual nessun vero si spazia.
43.1Posasi in esso, come fera in lustra,
43.2tosto che giunto l'ha; e giugner puollo:
43.3se non, ciascun disio sarebbe frustra.
44.1Nasce per quello, a guisa di rampollo,
44.2a piè del vero il dubbio; ed è natura
44.3ch'al sommo pinge noi di collo in collo.
45.1Questo m'invita, questo m'assicura
45.2con reverenza, donna, a dimandarvi
45.3d'un'altra verità che m'è oscura.
46.1Io vo' saper se l'uom può sodisfarvi
46.2ai voti manchi sì con altri beni,
46.3ch'a la vostra statera non sien parvi.
47.1Beatrice mi guardò con li occhi pieni
47.2di faville d'amor così divini,
47.3che, vinta, mia virtute diè le reni,
48.1e quasi mi perdei con li occhi chini.
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