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I

Andrea Vettori (????–????)
Poesie

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1.1Di qui volse Dio il vero
1.2Se per cantar più alto ancor mi lice
1.3parlar di te, signore, e di tua gesta,
1.4piglia con gioia e festa
1.5quella tua prima prole che t'è nata,
1.6ché 'l grande Iddio a chi non si disdice
1.7cosa ch'el faccia, non t'ha data questa
1.8perché ti sia molesta,
1.9ché non senza cagion te l'ha creata.
1.10Ché se tu guardi ben quanto ella è grata
1.11l'alta signoria tua per tue virtute,
1.12tu per nostra salute
1.13troverai nato e conservato in terra,
1.14per tôr via quella guerra
1.15intestina, civil di Lombardia.
1.16Così credi che sia
1.17nata tua figlia pur a grandi effetti,
1.18che son secreti e da Dio benedetti.
2.1Nobile, grande e necessario al mondo
2.2è veramente il sesso feminile,
2.3benché pure il virile
2.4conforta i padri più che l'altra erede;
2.5ma volsi sempre mai pigliar iocondo
2.6il primo parto e non l'avere a vile
2.7con l'animo gentile
2.8che vince tutto e serra ogni mercede.
2.9Questo sempre fra noi si tocca e vede,
2.10che 'l mondo si conserva per quel sesso
2.11e ch'el nasce per esso
2.12cesari, antisti e maggior dittatori
2.13e gran duca e signori
2.14e quanto in terra sia trïunfo altero.
2.15Di qui volse Dio il vero
2.16mandare al mondo suo figliol benegno.
2.17Or vedi quanto questo sesso è degno.
3.1In tre parti è divisa questa terra,
3.2ch'è posta sotto il globo della luna
3.3e 'l nome di ciascuna
3.4è feminil, come tu pòi vedere.
3.5Asia, che maggior paese serra
3.6ed è più sotto il sol, questa sì è l'una;
3.7e drieto a lei s'aduna
3.8Africa, che fé giù Roma temere.
3.9Ecco la terza drieto nel venere,
3.10Europa, che pur feminil sona.
3.11To' la torrida zona,
3.12to' Roma, to' Ravenna, to' Cartagine.
3.13Quante senza contagine
3.14son state al mondo femine virile,
3.15potente e signorile
3.16in arme, in senno, oneste e virtuose,
3.17e per loro opre ancora son famose!
4.1Nacque Minerva greca giovinetta,
4.2che per le sue virtù venne sì grande
4.3che per tutto si spande
4.4esser lei vera dea di scïenzia.
4.5Isis d'Inaco figlia garzonetta
4.6diede in Egitto prima le vivande,
4.7assai miglior che ghiande,
4.8di lettere, di senno e di prudenzia.
4.9E quella che a voi diede sapienzia
4.10Carmenta fu, del re Evandro madre,
4.11antico latin padre.
4.12E Saphos greca tanti libri scrisse
4.13che per molti si disse
4.14lei superare ogni poetica arte.
4.15Pantasilea con Marte
4.16nella guerra di Troia que' magnalia
4.17fece del corpo, e Camilla in Italia.
5.1Nacque di Elettra figlia di Atalante
5.2Dardano, capo del regno troiano,
5.3e Teucro del romano
5.4radice prima dette ad altri regni.
5.5E Manto giovinetta, navigante
5.6drieto alla guerra del regno tebano
5.7per lo mare adriano,
5.8con grande astrologia e grandi ingegni,
5.9doppo i mortali ed orribil disdegni
5.10degli due re, che son figlioli e frati
5.11di Iocasta creati,
5.12venne in Italia e Galatea costrusse
5.13e Mantua, che indusse
5.14per proprio nome, quasi che Mantua
5.15per la fortezza sua
5.16tegnesse, ché fuggiva ogni tempesta,
5.17vergine data a pudicizia e Vesta.
6.1Vegna Lavina, figlia di Latino,
6.2di cui discese tanti siri albani
6.3e principi romani.
6.4Vegnan con essa le donne sabine,
6.5e Clelia, natando Tiberino
6.6colle polcelle uscite delle mani
6.7dei nemici profani.
6.8Facciasi innanti l'alte Sibilline,
6.9con le scïenzie profonde e divine
6.10da lor discese. E poi vegna Lucrezia,
6.11la quale il mondo aprezia,
6.12in questo sesso vera pudicizia,
6.13perché di sé iustizia
6.14fece del sangue suo e di sua vita,
6.15consumata e finita
6.16in la presenzia de' cari parenti:
6.17del padre, del marito e d'altre genti.
7.1Chi è colui, che sia mezzanamente
7.2dotto in istorie, che dubiti mai
7.3di donne terre assai
7.4esser fondate e gran regno costrutto?
7.5Ecco Semiramìs, che molta gente
7.6in Asia dominò, se cercarai;
7.7e anche troverai
7.8che Babilonia dilatò per tutto.
7.9Ecco da Dido il gran reame strutto
7.10onde discese poi il fiero Anniballe,
7.11che si fé dar le spalle
7.12per tutta Italia sedeci anni e mesi.
7.13Altri molti paesi,
7.14molte famiglie e molte signorie,
7.15senza dirti bugie,
7.16te potria racontar, signore, adesso,
7.17che precedute son da questo sesso.
8.1Io lasso star tua ava e la tua madre,
8.2per non mostrare altrui vender parole;
8.3ma dica chi dir vòle
8.4la gran virtù di loro e la gran fama.
8.5L'una dimostra ch'è 'l tuo caro padre,
8.6che fu nel mondo secondario sole;
8.7e l'altra te sua prole
8.8ingenerò, di che il mondo avea brama.
8.9Per questo ciaschuna che si chiama
8.10nel numero de l'altre valorose
8.11illustre e virtuose
8.12quanto si sa chi sopra lor si stima?
8.13E però nostra rima
8.14ormai qui faccia fine, o signor mio,
8.15e ricevi da Dio
8.16questa figliola, che Agnese t'ha sciolta,
8.17e valla a ritrovare alcuna volta.
9.1Tu sai, canzon, quant'io sia fedel servo
9.2di quel signor, a cui tu t'apresenti,
9.3e sai ben gli argumenti
9.4ed anche la cagion che così sia.
9.5La quale una altra volta mi riservo
9.6a farne con altrui ragionamenti,
9.7ché' miglior sentimenti
9.8son non parlarne e tacer vilania.
9.9Ma va' dinanzi alla sua signoria
9.10e confortal che torni spesso al fonte,
9.11ché le nature pronte
9.12già sono a conservar la gran famiglia,
9.13che mo' da lui si piglia,
9.14perché tornando li, troverai poi
9.15fare a li popul suoi
9.16un buon servizio ad acquistare un figlio,
9.17che sia nel regno a fortezza e consiglio.
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