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1.1Poscia che sotto ' l ciel nostro intelletto,
1.2vile in bassa pregion quasi si muore,
1.3se d'amor non l'aviva ardente effetto,
2.1né cosa è che ci renda al gran fattore
2.2più conformi, e di lui c'innazi a paro,
2.3ch'è pura luce d'amoroso ardore,
3.1et ringratio amor, che del più illustre, e chiaro
3.2raggio m'accese, ch'entro nel suo impero
3.3huom mai scaldasse più gradito, e caro.
4.1Mercé di mortal dea che con severo
4.2ciglio mi scorge in alto, e 'n cui traluce
4.3di celeste splendor un lampo altiero,
5.1così foss'io 'l gran ciel ch'in giro adduce
5.2le fisse stelle, per ché in tale stato
5.3di lei mirar potrei l'intiera luce.
6.1Questa vita ch'alcun dice, è quasi un prato
6.2ov'è nascosto il serpe, e quindi nasce,
6.3ch'alcun non vi si trova esser beato
7.1onde altri brama esser già morto in fasce,
7.2altri dolenti di sua dura sorte
7.3sol di lamenti, e di sospir si pasce,
8.1o se pur doglia non l'ingombra, o morte
8.2queto e contento altro giamai non vive
8.3che l'hore del piacer son rare e corte.
9.1Queste a me care, et honorate rive
9.2non così udran a me nei colli intorno
9.3non così udrete voi dolci aure estive,
10.1aure figlie del sol che al caldo giorno
10.2soavi raggirate il ciel sereno,
10.3portate queste voci d'ogni intorno
11.1ch'io dalla contentezza accolto in seno
11.2forse sol sotto il cerchio della luna
11.3lieto mi vivo, e fortunato a pieno,
12.1non per altra caggion che per quest'una
12.2che nacqui al tempo vostro, e piacque poi
12.3che vostro io fossi all'alta mia fortuna.
13.1Donna degna d'impero, i' dicco a voi,
13.2che le gratie immortali al mondo spente
13.3con l'antico valor sendete a noi,
14.1s'io stendessi 'l mio nome oltre la gente
14.2dal mar d'Atlante, o sovra il verde lito
14.3che vede 'l sol quand'esce d'oriente,
15.1e 'l poco mio poter fosse infinito
15.2tanto nol prezzarei quanto m'apago
15.3che ' l fidel mio servir sia a voi gradito.
16.1Al desir mio così contento, e pago
16.2dogliomi sol che par non sia l'ingegno,
16.3né risponda lo stil leggiadro e vago
17.1per ché vagar potessi entro 'l bel regno
17.2de' vostri honor, ma qual ingegno ad arte
17.3verrà giamai che gionga al'alto segno?
18.1Ché le lodi vergate in dotte carte
18.2dal'origin del mondo accolte insieme
18.3di voi non vaglion la men degna parte.
19.1Poi ché questo non posso, le supreme
19.2forze del cuor rivolgo ai vostri rai,
19.3et indi andando fin all'hore estreme
20.1adorerovi, e pregherò che mai
20.2il vostro amor da me non sia diviso
20.3e ' l dolce lume, onde già il ciel mirai,
21.1non mi si toglia del mio paradiso.
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