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1.1Signor, che insino a qui, tua gran mercede.
1.2con questa vista mia caduca e frale
1.3spregiar m'hai fatto ogni beltà mortale,
1.4fammi di tanto ben per grazia erede,
1.5che sempre ami te sol con pura fede
1.6e spregie per innanzi ogni altro oggetto,
1.7con sì verace affetto,
1.8ch'ognun m'additi per tua fida amante
1.9in questo mondo errante,
1.10ch'altro non è, senza il tu' amor celeste,
1.11ch'un procelloso mar pien di tempeste.
1.12Signor, che di tua man fattura sei,
1.13ov'ogni ingegno s'affatica in vano,
1.14ritrarre in versi il tuo bel volto umano
1.15or sol per disfogare i desir miei,
1.16ad altri no, ma a me sola vorrei,
1.17ed iscolpirmi il tuo celeste velo,
1.18qual fu quando dal Cielo
1.19scendesti ad abitar la bassa terra
1.20ed a tor l'uom di guerra.
1.21Questa grazia, Signor, mi sia concessa
1.22ch'io mostri col mio stil te a me stessa.
1.23Signor, nel piano spazio di tua fronte
1.24la bellezza del Ciel tutta scolpita
1.25si scorge, e con giustizia insieme unita
1.26de l'alta tua pietade il vivo fonte,
1.27e le pie voglie a perdonarci pronte.
1.28Ombre dei lumi venerandi e sacri,
1.29di Dio bei simulacri,
1.30ciglia, del cor fenestre, onde si mostra
1.31l'alma salute nostra;
1.32occhi che date al sol la vera luce,
1.33che per voi soli a noi chiara riluce!
1.34Signor, cogli occhi tuoi pien di salute
1.35consoli i buoni ed ammonisci i rei
1.36a darsi in colpa di lor falli rei;
1.37in lor s'impara che cosa è virtute.
1.38O mia e tutte l'altre lingue mute,
1.39perché non dite ancor de' suoi capelli,
1.40tanto del sol più belli
1.41quanto è più bello e chiaro egli del sole?
1.42O chiome uniche e sole,
1.43che, vibrando dal capo insino al collo,
1.44di nuova luce se ne adorna Apollo!
1.45Signor, da questa tua divina bocca
1.46di perle e di rubini escon di fore
1.47dolci parole ch'ogni afflitto core
1.48sgombran di duolo e sol piacer vi fiocca
1.49e di letizia eterna ogniun trabocca.
1.50Guancie di fior celesti adorne, e piane
1.51a le speranze umane;
1.52corpo in cui si rinchiuse il Cielo e Dio,
1.53a te consacro il mio:
1.54la mente mia qual fu la tua statura
1.55con gli occhi interni già scorge e misura.
1.56Signor, le mani tue non dirò belle
1.57per non scemar col nome lor beltade,
1.58mani, che molto innanzi ad ogni etade
1.59ci fabricâr la luna, il sol, le stelle:
1.60se queste chiare son, quai saran elle?
1.61Felice terra, in cui le sacre piante
1.62stampâr tant'orme sante!
1.63A la vaghezza del tuo bianco piede
1.64il Ciel s'inchina e cede.
1.65Felice lei, che con l'aurate chiome
1.66le cinse e si scarcò de l'aspre some!
1.67Canzon, quanto sei folle,
1.68poi che nel mar de la beltà di Dio
1.69con sì caldo desio
1.70credesti entrare! Or c'hai 'l camin smarrito,
1.71réstati fuor, ché non ne vedi il lito.
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