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LE API PANACRIDI IN ALVISOPOLI

Poesie

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1.1Quest'auro miele etereo,
1.2su 'l timo e le viole
1.3dell'aprica Alvisopoli
1.4còlto al levar del sole,
2.1noi caste Api Panacridi
2.2rechiamo al porporino
2.3tuo labbro, augusto pargolo,
2.4erede di Quirino;
3.1noi del tonante Egioco
3.2famose un dì nutrici,
3.3quando vagìa fra i cembali
3.4su le dittèe pendici.
4.1Mercé di questo ei vivere
4.2vita immortal ne diede,
4.3e ovunque i fior più ridono
4.4portar la cerea sede.
5.1Volammo in Pilo; e a Nestore
5.2fluir di miele i rivi,
5.3ond'ei parlando l'anime
5.4molcea de' regi achivi.
6.1Ne vide Ilisso; e il nèttare
6.2quivi per noi stillato
6.3fuse de' Numi il liquido
6.4sermon sul labbro a Plato.
7.1N'ebbe l'Ismeno; e Pindaro
7.2suonar di Dirce i versi
7.3fe' per la polve olimpica
7.4del nostro dolce aspersi.
8.1E nostro è pur l'ambrosio
8.2odor, che spira il canto
8.3del caro all'Api e a Cesare
8.4cigno gentil di Manto.
9.1Inviolate e libere
9.2di lido errando in lido,
9.3del bel Lemène al margine
9.4alfin ponemmo il nido.
10.1E di novello popolo
10.2al buon desìo pietose,
10.3de' più bei fiori il calice
10.4suggendo industriose,
11.1quest'auro miele etereo
11.2cogliemmo al porporino
11.3tuo labbro, augusto pargolo,
11.4erede di Quirino.
12.1Celeste è il cibo; e, simbolo
12.2d'alto regal consiglio,
12.3con più felice auspizio
12.4l'ape successe al giglio;
13.1ché noi parlante immagine
13.2siam di re prode e degno,
13.3e mente abbiamo ed indole
13.4guerriera e nata al regno.
14.1Il favo, che sul vergine
14.2tuo labbricciuol si spande,
14.3in te sia dunque augurio
14.4di sir prestante e grande.
15.1E lo sarai; ché vivida
15.2le fibre tue commove
15.3l'aura di tal magnanimo
15.4che su la terra è Giove.
16.1Ma d'uguagliar del patrio
16.2valor le prove e il volo
16.3poni la speme: il massimo
16.4che ti diè vita è solo.
17.1L'imita; e basti. Oh fulgida
17.2stella! oh sospir di cento
17.3avventurosi popoli!
17.4Del padre alto incremento!
18.1Cresci, e t'avvezza impavido
18.2con lui dell'orbe al pondo:
18.3ei l'Atlante, tu l'Ercole;
18.4ei primo, e tu secondo.
19.1D'un guardo allor sorridere
19.2degna al terren, che questo
19.3ti manda ibleo munuscolo,
19.4offeritor modesto.
20.1Su quelle sponde industria
20.2una città già crea
20.3cara a Minerva; e sentono
20.4già scossi i cuor la dea.
21.1Natura ivi spontanea
21.2i suoi tesor comparte
21.3ed operosa e dedala
21.4più che natura è l'arte.
22.1Le preziose e candide
22.2lane d'ibera agnella
22.3pianta e rival dell'indaco
22.4d'un vivo azzurro abbella.
23.1La forosetta i morbidi
23.2velli all'egizia noce
23.3tragge; e ne storna l'opera
23.4amor, che rio la cuoce;
24.1amor del caro giovine,
24.2che del paterno campo
24.3i solchi lascia e intrepido
24.4vola dell'armi al lampo,
25.1e seguirà la folgore
25.2che adulto fra le squadre
25.3tu vibrerai, se a vincere
25.4nulla ti lascia il padre.
26.1Ma di Gradivo agl'impeti
26.2l'alme virtù sien freno,
26.3che all'adorata informano
26.4tua genitrice il seno.
27.1Germe divin, comincia
27.2a ravvisarla al riso,
27.3ai baci, ai vezzi, al giubilo
27.4che le balena in viso.
28.1La collocar benefici
28.2sul maggior trono i numi.
28.3Ridi alla madre, o tenero;
28.4apri, o leggiadro, i lumi.
29.1Ve' che festanti esultano
29.2alla tua culla intorno
29.3le cose tutte, e limpido
29.4il sol n'addoppia il giorno.
30.1Suonar d'allegri cantici
30.2odi la valle e il monte,
30.3susurrar freschi i zefiri,
30.4dolce garrir la fonte.
31.1Stille d'eletto balsamo
31.2sudan le querce annose:
31.3ogni sentier s'imporpora
31.4di mammolette e rose.
32.1Tale il sacro incunabolo
32.2fiorìa di Giove in Ida:
32.3ed ei, crescendo al sonito
32.4di rauchi bronzi e grida,
33.1rompea le fasce; e all'etere
33.2spinto il viril pensiero,
33.3già meditava il fulmine,
33.4signor del mondo intero.
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