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PROSOPOPEA DI PERICLE

Poesie

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1.1Io de' forti Cecropidi
1.2nell'inclita famiglia
1.3d'Atene un dì non ultimo
1.4splendor e maraviglia,
2.1a riveder io Pericle
2.2ritorno il ciel latino,
2.3trionfator de' barbari,
2.4del tempo e del destino.
3.1In grembo al suol di Catilo
3.2(funesta rimembranza!)
3.3mi seppellì del Vandalo
3.4la rabbia e l'ignoranza.
4.1Ne ricercaro i posteri
4.2gelosi il loco e l'orme,
4.3e il fato incerto piansero
4.4di mie perdute forme.
5.1Roma di me sollecita
5.2sen dolse, e a' figli sui
5.3narrò l'infando eccidio
5.4ove ravvolto io fui.
6.1Carca d'alto rammarico
6.2sen dolse l'infelice
6.3del marmo freddo e ruvido
6.4bell'arte animatrice;
7.1e d'Adriano e Cassio,
7.2sparsa le belle chiome,
7.3fra gl'insepolti ruderi
7.4m'andò chiamando a nome.
8.1Ma invan; ché occulto e memore
8.2del già sofferto scorno,
8.3temei novella ingiuria,
8.4ed ebbi orror del giorno.
9.1Ed aspettai benefica
9.2etade in cui sicuro
9.3levar la fronte, e l'etere
9.4fruir tranquillo e puro.
10.1Al mio desir propizia
10.2l'età bramata uscìo,
10.3e tu sul sacro Tevere
10.4la conducesti, o Pio.
11.1Per lei già l'altre caddero
11.2men luminose e conte,
11.3perché di Pio non ebbero
11.4l'augusto nome in fronte.
12.1Per lei di greco artefice
12.2le belle opre felici
12.3van del furor de' secoli
12.4e dell'obblio vittrici.
13.1Vedi dal suolo emergere
13.2ancor parlanti e vive
13.3di Periandro e Antistene
13.4le sculte forme argive.
14.1Da rotte glebe incognite
14.2qua mira uscir Biante,
14.3ed ostentar l'intrepido
14.4disprezzator sembiante:
15.1là sollevarsi d'Eschine
15.2la testa ardita e balda,
15.3che col rival Demostene
15.4alla tenzon si scalda.
16.1Forse restar doveami
16.2fra tanti io sol celato,
16.3e miglior tempo attendere
16.4dall'ordine del Fato?
17.1Io, che d'età sì fulgida
17.2più ch'altri assai son degno?
17.3io della man di Fidia
17.4lavoro e dell'ingegno?
18.1Qui la fedele Aspasia
18.2consorte a me diletta,
18.3donna del cor di Pericle,
18.4al fianco suo m'aspetta.
19.1Fra mille volti argolici
19.2dimessa ella qui siede,
19.3e par che afflitta lagnisi,
19.4che il volto mio non vede.
20.1Ma ben vedrallo: immemore
20.2non son del prisco ardore:
20.3Amor lo desta, e serbalo
20.4dopo la tomba Amore.
21.1Dunque a colei ritornano
21.2i Fati ad accoppiarmi,
21.3per cui di Samo e Carnia
21.4ruppi l'orgoglio e l'armi?
22.1Dunque spiranti e lucide
22.2mi scorgerò dintorno
22.3di tanti eroi le immagini
22.4che furo Elleni un giorno?
23.1Tardi nepoti e secoli,
23.2che dopo Pio verrete,
23.3quando lo sguardo attonito
23.4indietro volgerete,
24.1oh come fia che ignobile
24.2allor vi sembri e mesta
24.3la bella età di Pericle
24.4al paragon di questa!
25.1Eppur d'Atene i portici,
25.2i templi e l'ardue mura
25.3non mai più belli apparvero
25.4che quando io l'ebbi in cura.
26.1Per me nitenti e morbidi
26.2sotto la man de' fabri
26.3volto e vigor prendevano
26.4i massi informi e scabri.
27.1Ubbidiente e docile
27.2il bronzo ricevea
27.3i capei crespi e tremoli
27.4di qualche ninfa o dea.
28.1Al cenno mio le parie
28.2montagne i fianchi apriro,
28.3e dalle rotte viscere
28.4le gran colonne usciro.
29.1Si lamentaro i tessali
29.2alpestri gioghi anch'essi
29.3impoveriti e vedovi
29.4di pini e di cipressi.
30.1Il fragor dell'incudini,
30.2de' carri il cigolio,
30.3de' marmi offesi il gemere
30.4per tutto allor s'udio.
31.1Il cielo arrise: Industria
31.2corse le vie d'Atene,
31.3e n'ebbe Sparta invidia
31.4dalle propinque arene.
32.1Ma che giovò? Dimentici
32.2della mia patria i Numi,
32.3di Roma alfin prescelsero
32.4gli altari ed i costumi.
33.1Grecia fu vinta, e videsi
33.2di Grecia la ruina
33.3render superba e splendida
33.4la povertà latina.
34.1Pianser deserte e squallide
34.2allor le spiagge achive,
34.3e le bell'Arti corsero
34.4del Tebro su le rive.
35.1Qui poser franche e libere
35.2il fuggitivo piede,
35.3e accolte si compiacquero
35.4della cangiata sede.
36.1Ed or fastose obbliano
36.2l'onta del goto orrore,
36.3or che il gran Pio le vendica
36.4del vilipeso onore.
37.1Vivi, o signor. Tardissimo
37.2al mondo il Ciel ti furi,
37.3e coll'amor de' popoli
37.4il viver tuo misuri.
38.1Spirto profan, dell'Erebo
38.2all'ombre avvezzo io sono;
38.3ma i voti miei non temono
38.4la luce del tuo trono.
39.1Anche del greco Elisio
39.2nel disprezzato regno
39.3v'è qualche illustre spirito,
39.4che d'adorarti è degno.
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