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1.1Più e più volte, e tutte con gran torto,
1.2mi son doluto della santa e giusta,
1.3la quale il mondo frusta
1.4con suo giustizia per nostra cagione.
1.5Ma or che la ragion il mie cor gusta,
1.6vedendomi condotto al vecchio porto,
1.7avanti che sie morto,
1.8appruovo che Fortuna fa ragione.
1.9Giusta la tenne il gran re Salamone,
1.10quando al suo dosso fu posta la sella,
1.11perché la colpa venne pur da lui;
1.12giusta la tenne quel primo, colui
1.13che fu cacciato della terra bella,
1.14perché credette a quella
1.15che 'l fé disubidir suo Creatore.
1.16Chi sente alcun dolore
1.17per suo difetto non si de' dolere
1.18della Fortuna, c'ha le pruove vere.
2.1Delle qua' pruove dire assai ne posso,
2.2ché l'ho provate e per terra e per mare,
2.3e tutte confessare
2.4esser seguite per la colpa mia.
2.5I' credo che chi vuol ben giudicare,
2.6quando dalla Fortuna egli è percosso,
2.7dirà da lui sie mosso
2.8il non tener la più secura via.
2.9Ma l'uom ch'è franco, savio e diligente
2.10può con l'albitrio dato dal divino
2.11prender quel buon camino
2.12che 'l meni dove cerca suo salute.
2.13Ma vuolsi con virtute
2.14prendere il tempo con buona giustizia,
2.15chi vuol di suo viaggio aver letizia.
3.1Già non si de' di Fortuna dolere
3.2colui che per diletto caccia l'orso,
3.3s'elli gli dà di morso
3.4o della zampa per campar suo vita,
3.5né chi per suo orgoglio prende corso
3.6di lancia acuta contro a cavaliere,
3.7se nel petto gli fere
3.8e per la schiena passa la ferita.
3.9Colui che 'n sulle cime fa salita,
3.10potendo quel che cerca aver da basso,
3.11di sé si doglia, se ne cade a terra.
3.12Colui che sempre cerca di far guerra
3.13convien che nella fin po' ne sia lasso;
3.14se giunge al vecchio passo,
3.15di lui si può ben dir sie maraviglia.
3.16Colui che 'l peggio piglia
3.17di sé si doglia, e non della Fortuna,
3.18che fa 'l suo corso come fa la luna.
4.1Fortuna è stata a me un solo iddio,
4.2che m'ha condotto a porto di riposo,
4.3non come nighittoso,
4.4ma per lo tempo che così mi dà;
4.5né già però mi sento paüroso
4.6di conservarmi nello stato mio
4.7e ben guardare il fio
4.8che m'ha donato la mie libertà.
4.9Com'ella è cara Cimbri ben lo sa,
4.10che diede a sé e a' suoi cruda morte
4.11per non vedersi servo de' Romani.
4.12E, s'ell'è cara, specchiatevi a' Pisani,
4.13che han di libertà perduta corte
4.14e con parole scorte
4.15chieggon la morte, come vecchia e stanca,
4.16perché sotto la branca
4.17si veggon di colui, che per antico
4.18di volpe e di suo figli fu nimico.
4.19— Canzon, se tu ti truovi dove sia
4.20alcun che di Fortuna dica male,
4.21digli che poco vale
4.22il bestemiarla e far di lei doglienza,
4.23però ch'ell'è beata e non le cale
4.24d'alcun che senta mal per suo follia.
4.25Fortuna è buona e ria,
4.26secondo quel che fa la Providenza:
4.27quest'è vera sentenza,
4.28provata pe' materni versi scritti
4.29da me, che son figliuol di casa Pitti.
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