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1.1O Giudice maggior, vieni alla banca
1.2e porta nelle braccia la tuo croce,
1.3sonando quella voce
1.4che nelle turbe farà tanti tristi!
1.5Non indugiar, ché 'l nome tuo ci manca
1.6tanto ch'al gran pastor più ch'altri nuoce,
1.7e non c'è uom veloce
1.8che si ricordi che per lui moristi.
1.9Qui non è più profeti né salmisti,
1.10che cercar voglin tuo parole vere;
1.11qui non è cavaliere
1.12che più l'arme si vesta per la fé.
1.13Or dove son que' re,
1.14che feron di giustizia lor colonna
1.15e sopra tutto la tenien per donna?
2.1Dov'è la gran giustizia di Cambisse?
2.2dov'è quella di Bruto? ch'a suo rede
2.3diè morte, perché fede
2.4rompevon del comun le suo mascella.
2.5Dov'è quel buon Gualenzo, il qual si misse
2.6a trarsi de' duo l'un, come si vede?
2.7Dov'è Traian, che diede
2.8il suo figliuolo a quella vedovella?
2.9Dov'è Torquato? Quando vidde fella
2.10l'operazion del figlio nello stato,
2.11d'offizio il fé privato,
2.12perché del reggimento mai non fosse.
2.13Ah, quante schiere grosse
2.14potrei nomar di re e 'mperadori,
2.15che per giustizia si feron signori!
3.1Dov'è la gran prudenza dello imperio
3.2che si solea dottar per tutto 'l mondo?
3.3Dov'è Cesar giocondo,
3.4che disse a' cavalier sempre: «Venite»?
3.5Ov'è Pirro? ov'è Cirro? ov'è Cornelio?
3.6Ov'è colui che sostenne il gran pondo,
3.7che l'aria, l'acqua e 'l mondo
3.8volle veder de' pesci la lor lite?
3.9Codro dov'è, che volse le ferite
3.10mortal, perché i suo fussin vincenti?
3.11Dove son que' possenti
3.12Roman, che del morir non si curorno?
3.13Dov'è 'l campione addorno,
3.14il qual fece de' Greci tanto strazio
3.15che 'l fondo dello abisso ne fu sazio?
4.1Dov'è giustizia? dov'è temperanza?
4.2ov'è prudenza? ov'è carità?
4.3dov'è la castità?
4.4Lucrezia non è più, né Iscipione.
4.5Dov'è Nasarco ch'ebbe tal costanza?
4.6dov'è Platon, monarca di bontà?
4.7dov'è l'antichità
4.8di Socrate, Lissandro e di Zenone?
4.9Ah, quanto ben facesti, Salamone,
4.10a non ti ritrovar fra questa greggia,
4.11però che coccoveggia
4.12saresti oggi tenuto da più d'uno!
4.13El mondo n'è digiuno
4.14di questi arditi, prodi e buon cristiani;
4.15però non t'indugiar: mena le mani!
4.16— Canzon, cantando no, ma con istrida
4.17passa de' sette ciel l'ultima spera
4.18e con piatosa cera
4.19ritrova il Creator; sappi se dorme
4.20e di' che le suo torme
4.21son tutte scompigliate e sanza guida,
4.22e di suo piaghe par ciascun si rida.
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