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1.1Hanno i poeti questa volta dato
1.2del cul, come si dice, in sul pietrone,
1.3poi che 'l nuovo salone sverginato
1.4stato è da' Zanni per lor guidardone,
1.5onde delle commedie hanno acquistato
1.6la gloria tutta e la riputazione:
1.7così da i Zanni vinti e superati,
1.8possono ire a impiccarsi i letterati.
2.1Tutti i comici nostri Fiorentini
2.2son per questa cagione addolorati;
2.3prima il Buonanni e la casa de' Cini
2.4sì favoriti e tanto adoperati,
2.5e Lotto e il Cecchi al fin, piccin piccini,
2.6con tutti gli altri dotti, son restati,
2.7parendo questa sorba loro arcigna,
2.8e il Lasca chiude l'occhiolino e ghigna.
3.1Pensando il primo ognuno esser richiesto,
3.2la sua commedia aveva apparecchiato:
3.3chi l'avea mostra a quello, e chi a questo,
3.4sperando d'ora in ora esser chiamato:
3.5ma il popol poi veggendo manifesto
3.6l'onor de' Zanni in fino al cielo alzato,
3.7senza più altro intendere o sapere,
3.8altre commedie non vuol più vedere.
4.1Sì che chi n'ha composte, ne dia loro,
4.2pregando che le voglino accettare,
4.3poi che ne fanno tanto buon lavoro,
4.4ch'ogni cosuzza una gran cosa pare.
4.5La voce, gli atti e i gesti di costoro
4.6sì grazïosi fan maravigliare
4.7la gente al fin fuor d'ogni umana guisa,
4.8e quasi quasi crepar delle risa.
5.1Non credo mai che gli strion passati,
5.2volete in Roma, o volete in Atene,
5.3sì capricciosi giuochi e sì garbati
5.4rappresentasser nell'antiche scene.
5.5Se quei fur buon, questi son vantaggiati,
5.6questi fan meglio, se quei fecer bene;
5.7onde assai più di lor fieno i Gelosi
5.8nei secoli avvenir sempre famosi.
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