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1.1Se dell'Armenia omai, messer Donato,
1.2sazio e ristucco, come dite, sete,
1.3perché in via Mozza, ove sete uccellato,
1.4quasi seco ogni dì gridar volete?
1.5Io vi dico che sete innamorato
1.6più che mai fosti, e non ve n'avvedete,
1.7ed ognun dice: «Questo poverello
1.8muore e crepa di rabbia e di martello».
2.1Ma se spegner volete il foco ardente,
2.2e cangiare in piacere la passione,
2.3rimettetevi in lei liberamente
2.4senza patto nessuno a discrezione,
2.5e cominciate a spender largamente,
2.6avendone or sì bella occasïone;
2.7ma il vostro male è senza alcun rimedio,
2.8ché avarizia ed amor v'han posto assedio.
3.1Amor vi metto innanzi e vi dimostra
3.2il gran contento e l'estremo diletto,
3.3che con l'Armenia all'amorosa giostra
3.4si gusta spesso, e massime nel letto;
3.5ma l'avarizia poi, che seco giostra,
3.6vi dice: «Malacarne, abbi rispetto
3.7alla spesa, ohimè! perché i denari
3.8son del sangue e dell'anima più cari».
4.1Fra questi due contrari avviluppato,
4.2e confuso e dubbioso vi restate,
4.3l'un vi par buono e l'altro vantaggiato,
4.4e questo e quel di seguitar bramate.
4.5Intanto il tempo, come uccello alato,
4.6si fugge ratto, e inganna le brigate:
4.7ma che bisogna far tante parole?
4.8Chi vuol non può, chi potrebbe non vuole.
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