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1.1Gentil mio caro, onorato Bastiano,
1.2s'io non vi dissi innanzi alla partita
1.3dove o in qual parte, dappresso o lontano
1.4fusse per questa volta la mia gita,
1.5sappiate adunque ch'io sono a Ligliano
1.6in una villa d'ogni ben fornita,
1.7la più vaga per certo, e la più bella
1.8che vegga il sole in questa parte o in quella.
2.1Sopra un ritondo e lieto monticello,
2.2che porge meraviglia a chi lo guata,
2.3la casa è posta a guisa di castello
2.4di molte belle e ricche stanze ornata.
2.5Dagl'inlati e d'intorno ha un pratello
2.6con un vïottol, ch'è lungo un'occhiata.
2.7Udite caso incredibile e strano,
2.8voi sete in poggio, e parvi essere in piano.
3.1Ha dietro un orto volto a mezzo giorno,
3.2che tiene un quadro di palazzo appunto,
3.3cinto di mura tutto intorno intorno,
3.4molto ben compartito e bene in punto,
3.5d'erbe e di piante e di buon frutti adorno,
3.6come se gli conviene appunto appunto,
3.7ed or ci sono e vesciole e piselli
3.8e carciofi e scalogni freschi e belli.
4.1Nel domestico i campi lavorati
4.2con ordine son tutti, e con misura;
4.3nel salvatico poi boschetti e prati
4.4pieni si veggon di fresca verzura:
4.5siepe, ombre, fonti, burroni e fossati,
4.6là dove il gregge lieto si pastura,
4.7ove leprette, damme e caprioli
4.8vanno scherzando pargoletti e soli.
5.1Per uccellar, non una frasconaia,
5.2ma due e tre ce ne son tanto buone,
5.3che i tordi ci si pigliano a migliaia,
5.4come fede puon far mille persone.
5.5Per beccafichi dopo una ragnaia,
5.6che non si può trovarle paragone,
5.7posta in una valletta tanto amena,
5.8che d'ogni tempo d'uccelletti è piena.
6.1Ma dove ho io lasciato il paretaio,
6.2di passatempo e di molto piacere?
6.3Che il meno il men ne piglia un centinaio,
6.4per che il più bel non si può mai vedere.
6.5La chiesa ha presso, e vicino il beccaio,
6.6che fanno il corpo e l'anima godere;
6.7ben che d'uccei, di pippioni e di polli
6.8ci starien sempre cent'uomin satolli.
7.1E chi si dilettasse di cacciare,
7.2bei cani e molte lepri sempre trova,
7.3e contadin ci son, che per bussare
7.4fan sempre e per vederle ottima prova:
7.5non vi dirò nïente del pescare,
7.6per ch'alla luna vecchia ed alla nuova
7.7si piglia per fossati e fiumicelli,
7.8anguille, ghiozzi, granchi e pesciatelli.
8.1Ecci ancora il paese accomodato
8.2per chi volesse far volare uccelli,
8.3e le starne ci sono in ogni lato
8.4a branchi quasi come gli stornelli.
8.5L'aer c'è poi benigno e temperato,
8.6tal che di Fiesol più non si favelli
8.7poi che sane e gagliarde le persone
8.8ci stanno sempre per ogni stagione.
9.1La vicinanza è dopo buona e bella,
9.2tutte genti da bene ed onorate,
9.3per che il paese vago dell'Antella
9.4non è da vili o povere brigate.
9.5Se voi volete, Bastian mio, vedella,
9.6a visitare il compar vostro andate,
9.7per che la stanza ch'io lodo e vagheggio,
9.8Calandro innanzi, e di dietro ha Lappeggio.
10.1A questa villa, a sì ricca magione,
10.2a sì bel luogo e bene accomodato,
10.3ceda Montughi e ceda l'Uguccione,
10.4ceda lo Strozzo, il Sassetto e 'l Salviato,
10.5vadano e Baroncelli al badalone,
10.6e Rovezzan si tiri da un lato;
10.7mettasi a monte Monte del Pianciatico,
10.8per che presso a Liglian parria salvatico.
11.1Dalla città lontana quattro miglia
11.2è questa villa, o poco più o meno:
11.3quivi si vede quella maraviglia,
11.4che non ha par dall'Indo al mar Tirreno,
11.5la cupola vo' dir, che sol somiglia
11.6se stessa, e 'l campanil, ch'al ciel sereno
11.7alza la cima, a cui, com'è ben diritto,
11.8s'inchinan le piramidi d'Egitto.
12.1Della gran casa, che Fiorenza onora,
12.2nacque il padrone, e nome ha Raffaello;
12.3quasi fanciullo può chiamarsi ancora,
12.4ma più ch'altri mai fussi onesto e bello.
12.5Uomini e donne ognun se ne innamora,
12.6per che par proprio un'angelo a vedello:
12.7tante ha dal cielo avuto grazie e doni;
12.8ma della cortesia non si ragioni.
13.1Or dov'io son, largamente v'ho detto,
13.2e più che mai felice e lieto vivo,
13.3Bastian mio caro, e con gioia e diletto
13.4prose e versi all'usanza canto e scrivo.
13.5Volesse lui, ch'il mio basso intelletto
13.6alza alle stelle d'ogni viltà privo,
13.7in qualche degna impresa affaticarmi
13.8che forse in pregio un dì sarien miei carmi.
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