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1.1O tutti voi ch'avete
1.2doglia e maninconia,
1.3venite a fare a Bondo compagnia.
1.4Costui da piccol s'allevò un cane
1.5con fatica e sudore,
1.6il più bello e 'l migliore,
1.7che bevesse acqua o mai mangiasse pane:
1.8e' faceva cose altere e più che umane,
1.9per ciò che sendo bracco,
1.10oltre al levar le lepri, le pigliava,
1.11e prese le portava
1.12al suo signor, né si vedea mai stracco:
1.13avrebbe preso un sacco
1.14di pernici e di starne,
1.15se s'abbatteva per sorte a trovarne.
1.16Ma se tornar se ne vedea talvolta
1.17da caccia senza preda,
1.18or chi sia che mel creda?
1.19pigliando oche e capponi andava in volta,
1.20e con viso giocondo
1.21gli dava al suo Gismondo;
1.22ed era sì sagace e tanto esperto,
1.23che mai non fu scoperto.
1.24Guardate dunque che cane era questo!
1.25Ma chi volesse il resto
1.26dir delle sue virtù,
1.27scriver gli converrebbe un anno e più.
1.28Or sendo nel più bel della sua vita,
1.29nell'età più fiorita,
1.30non mica rogna o scabbia,
1.31ma gli venne la rabbia,
1.32oh miseria degli uomini infinita!
1.33tal che a forza da noi fece partita:
1.34così morì, che si chiamava Pino.
1.35Poi innanzi alla sua morte fece cose
1.36troppo miracolose
1.37onde Bondo tapino,
1.38chiamando il ciel crudele, iniquo e ingrato,
1.39seco ha deliberato,
1.40ove ei sia in piano, in poggio in valle, o in riva,
1.41piangere il suo buon can, mentre ch'ei viva.
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