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1.1L'amor che tanto tempo v'ho portato,
1.2è cagion ch'io vi scrivo la presente,
1.3della qual, prete, credo veramente,
1.4me ne sarete per sempre obbligato.
2.1Io non so se gli è vero, o se v'è stato
2.2apposto, ma lo credo finalmente,
2.3poi che pubblico tanto fra la gente
2.4si dice, che voi sete innamorato.
3.1Questa mi pare un'espressa pazzia.
3.2Lo innamorato almen vuoi esser bello,
3.3non come voi, che parete un'arpia,
4.1anzi la fame uscita di tinello;
4.2anzi l'ambasciador della moria,
4.3anzi Lazzaro uscito dell'avello,
5.1anzi uno spiritello,
5.2asciutto, magro, tisico e sparuto,
5.3e di minor valor ch'uno starnuto.
6.1Né vi giova il minuto,
6.2né 'l cavol, che mangiate, o 'l pan bollito,
6.3ché voi sembrate un eco travestito.
7.1Anche vi tien l'invito,
7.2e vi to' molto di riputazione
7.3quella cavalla, che pare un montone,
8.1anzi l'uccel grifone,
8.2dice qualcun; ma i più della brigata
8.3vogliono alfin ch'ella sia foderata.
9.1Peggio è la scostumata,
9.2trista usanzaccia, ch'avete, messere,
9.3di cantar d'ogni tempo il miserere.
10.1Né sol mangiare, o bere,
10.2per l'avarizia date all'altre genti,
10.3ma via cacciate di casa i parenti.
11.1Né serve, né sergenti,
11.2non vi volete mai vedere appresso,
11.3anzi vi fate il guattero voi stesso.
12.1Onde si vede espresso
12.2che non vi caveria tutto il ponente,
12.3colle tanaglie, di culo una lente.
13.1Or gli occhi della mente
13.2aprite, e risguardate queste cose,
13.3se le vi paion belle e virtuose.
14.1E però l'amorose
14.2cure lasciate stare a chi le vuole,
14.3dove sete un augel notturno al sole.
15.1Or alle mie parole
15.2date credenza, per ch'io non v'inganno,
15.3se bramate fuggir vergogna e danno.
16.1E così col malanno,
16.2se non degli altri increscavi di voi,
16.3e lasciate ir Cupido a i fatti suoi.
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