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1.1Io credetti, Stradin, che questa Strata,
1.2che tanto ricordate a tutte l'ore,
1.3fusse una stanza da starvi un signore
1.4agiatamente colla sua brigata.
2.1Ma io faceva una mala pensata,
2.2ché s'ella è dentro, com'ella è di fuore,
2.3Giovanni, io lo dirò con vostro onore,
2.4non vi starebbe un'anima dannata.
3.1Posta vid'io in foggia varia e strana,
3.2fra sterpi e spine, o Cristo benedetto!,
3.3come diresti, una casuzza nana.
4.1Due finestrelle sole ha sopra il tetto,
4.2e l'uscio poi, che par quel d'una tana,
4.3con un monte di sassi al dirimpetto.
5.1Le mura per diletto
5.2son fesse e scalcinate pure assai,
5.3piene di ragnateli e di vespai.
6.1E in cambio di rosai
6.2e di vivuoli, il tetto è tutto pieno
6.3d'erba, che quasi è doventata fieno.
7.1Ma s'io potessi appieno,
7.2come di fuor, vederla tutta drento,
7.3so ch'io farei paura a più di cento.
8.1Chi vuol pien di spavento
8.2vedere un luogo, od una casa orrenda,
8.3da incantarvi i demoni, o la tregenda,
9.1lasci ire ogni faccenda,
9.2e con voi se ne venga, o Consagrata,
9.3a questa villa vostra detta Strata.
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