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1.1Quando al terzo di Marte orrido ludo
1.2dal Britannico mar sul congiurato
1.3Istro discese fulminando il Sire
1.4delle battaglie, e d'atro nembo avvolta
1.5al fianco gli venìa la provocata
1.6dal Tedesco spergiuro ira del cielo,
1.7sentì dall'alta Ercinia la procella
1.8de' volanti guerrieri il Bardo Ullino;
1.9Ullin germe di forti, ed animoso
1.10cantor de' forti, e dello spirto erede
1.11dell'indovina vergine Velleda,
1.12cui l'antica paura incensi offrìa
1.13nelle selve Brutere, ove implorata
1.14l'aspra donzella con responsi orrendi
1.15del temuto avvenire aprìa l'arcano.
2.1Sopra una vetta che d'Albecco e d'Ulma
2.2signoreggia la valle, e i cristallini
2.3bei meandri dell'Istro in lontananza,
2.4salìa tutto raccolto in suo pensiero
2.5l'irto poeta, e dietro gli recava
2.6l'arpa Cherusca la gentil Malvina;
2.7alle cui rosee dita il dolce tocco
2.8insegnò della lira Ullino istesso;
2.9e dilettoso il suon delle sue corde,
2.10più che quello del padre, al cor scendea.
2.11Nuda il veglio ha la fronte, e su la fronte
2.12gli tremula canuto il crin, siccome
2.13onda di nebbia che il ciglion lambisce
2.14di deserto dirupo, e l'occhio invita
2.15del viandante a contemplar la brulla
2.16maestà de' suoi fianchi. Antica e rozza
2.17di sua stirpe divisa, dalle terga
2.18pende il bardo cucullo. Ispido e stretto
2.19da croceo cinto sul confin dell'anca
2.20gli discende al ginocchio, e appena il tocca,
2.21il germanico saio. Era l'aspetto
2.22nobilmente severo; era l'incesso
2.23grave; e seco nel cor venìa volgendo
2.24l'inique e turpi di cotanta guerra
2.25rivelate cagioni; e il vil di sangue
2.26anglico patto, e la più vile assai
2.27ragion di Stato che ne tolse il prezzo.
2.28Ciò pensando, mettea lungo la via
2.29sospir profondi, e gli scaldava il petto
2.30l'ira un giorno bollente nelle vene
2.31del fiero Bardo, che l'Arvonie rupi
2.32fe' d'acerbi sonar carmi tremendi,
2.33quando alle Furie consacrò del primo
2.34Edoardo la stirpe. Per dirotto
2.35faticoso sentier giù dall'alpestre
2.36balza di Snowdon conducea le folte
2.37sue piumate falangi a ingiusta guerra
2.38l'orgoglioso tiranno; e ritto intanto
2.39sovra uno scoglio che l'acuta fronte
2.40su gli spumanti vortici protende
2.41del muggente Conway, vestito a bruno
2.42stava il bieco profeta e rimirava.
2.43Insanguinate, su le nubi assise
2.44gli fean cerchio le truci ombre gementi
2.45degl'inulti fratelli; e il vate ordiva
2.46su le corde dell'arpa dolorosa
2.47di regali sventure e di delitti
2.48una terribil tela, a cui le dire
2.49porgean le fila nel sangue tuffate
2.50de' Britannici re; mentre all'orrendo
2.51lavor placate sorridean le lunghe
2.52larve fraterne, e su i deserti letti
2.53cessava il pianto delle Cambrie spose.
3.1Giunto Ullino su l'erta, il guardo spinse
3.2giù nella valle, e ritto in piedi, e l'arco
3.3spalancando del ciglio e palpitando,
3.4d'armi vide e d'armati tuttaquanta
3.5ondeggiar la pianura, e starsi a fronte
3.6già minacciosi, già parati al cozzo
3.7gli eserciti rivali; e li movea
3.8non eguale virtù. Guatava il veglio
3.9le Germaniche file; e poiché l'ebbe
3.10corse e ricorse: Oh sventurati! ei disse,
3.11voi non venite a giusta pugna: io veggo
3.12passar veloce su le vostre fronti
3.13una mano di fuoco, che con negro
3.14stile vi scrive una fatal sentenza.
3.15Qual rio s'è fatto qui di voi mercato,
3.16sventurati fratelli! E sì dicendo
3.17torse lo sguardo inorridito, e pianse.
4.1Si volse poscia alle contrarie schiere,
4.2che miglior causa e Dei migliori all'armi
4.3spingean. Sereno su que' volti tutti
4.4lampeggiava il coraggio, e quella franca
4.5securtà di valor che pria del fatto
4.6al cor ti dice: Il vincitore è questi.
4.7Venìan siccome a nuzial carola
4.8i valorosi, e dalle dense usciva
4.9mobili selve de' lucenti ferri
4.10lampi intorno e paure. Alto tremava
4.11sotto l'ugna de' fervidi cavalli
4.12la terra; e chiuse ne' romiti alberghi
4.13di Vertinga le madri e di Gunsburgo
4.14si stringean trepidando i figli al seno.
5.1Stette immoto alcun tempo a riguardarli
5.2l'attonito cantor. L'avida vista,
5.3senza batter palpebra, or da quel lato,
5.4or da questo inviava: e per la mente
5.5scorrean frattanto, e s'accendean veloci
5.6le profetiche vampe. Alfin rapito
5.7da sùbito furore, alla seguace
5.8vergin si volse, e: Porgimi, le disse,
5.9porgimi l'arpa de' guerrieri, o figlia;
5.10ché un Dio per mezzo a quegli armati io veggo,
5.11un terribile Dio, che li conduce,
5.12e pentiti farà nel suo disdegno
5.13i giurati Potenti. Incontanente
5.14pose Malvina nelle man del padre
5.15il fatidico legno. Ed ei, gli arguti
5.16nervi scorrendo col maestro dito,
5.17sposò la voce al suon delle percosse
5.18fila, seguaci della calda mente:
6.1Porgete attente
6.2l'orecchie; e il fato,
6.3che vi sta sopra, o re fanciulli, udite.
6.4Dell'innocente
6.5sangue versato
6.6in scellerata guerra
6.7conta il cielo le stille, e le schernite
6.8lagrime tutte della stanca terra.
7.1Lassù, dov'anco
7.2il muto arriva
7.3gemer del verme che calcato spira,
7.4del Nume al fianco
7.5siede una Diva,
7.6che chiusa in negro ammanto
7.7scrive i delitti coronati, e all'ira
7.8di Dio presenta delle genti il pianto.
8.1Ed ella il carco
8.2d'igniti strali
8.3ferreo turcasso agli omeri sospeso,
8.4scende; e dall'arco
8.5fischiar fa l'ali
8.6dell'ultrice saetta.
8.7Vanno in polve i diademi, e dell'offeso
8.8popol si sfrena la fatal vendetta;
9.1ché su gli scossi
9.2troni s'asside
9.3inesorata; e sul castigo e l'onte
9.4de' re percossi
9.5fiera sorride.
9.6Poi rifatto in sembianza
9.7più bella il solio, su vi scrive in fronte:
9.8Re caduti, lasciate ogni speranza.
10.1Tu che all'Anglo mercatore
10.2per iniqui altrui consigli
10.3(ahi perduto antico onore!)
10.4vendi il sangue de' tuoi figli,
10.5e ti dava il ciel clemente
10.6regal senno e cuor che sente;
11.1ti ricorda, incauto Sire,
11.2ch'anco i regni han morte e tomba.
11.3Odi il turbine ruggire,
11.4mira il fulmin che già piomba,
11.5Sire incauto, il Giglio spento
11.6ti riempia di spavento.
12.1Quei che nulla in alto vede
12.2egualmente il guardo volve
12.3di Ridolfo all'unto erede,
12.4e all'insetto della polve.
12.5Di Ridolfo augusto figlio,
12.6ti spaventi il morto Giglio.
13.1A che poni tua speranza
13.2nel crudel feroce Scita?
13.3Perde il nome la Possanza,
13.4che di barbari s'aìta:
13.5vile è il trono a cui sostegno
13.6son quell'armi, ed onta il regno.
14.1Ahi demenza! i cervi imbelli
14.2congiurati assalto han mosso
14.3al lion che arruffa i velli,
14.4al lion che ancora ha rosso
14.5di lor strage il forte artiglio,
14.6e la morte ha nel cipiglio.
15.1Ei già rugge: fuggite, fuggite,
15.2sconsigliati; le frasche sentite
15.3ruinose con alto fracasso
15.4atterrarsi, e dar loco al suo passo.
15.5Vedi, vedi, egli spira dagli occhi
16.1fiamme orrende: nessuno lo tocchi;
16.2ché signor delle selve
16.3valor lo fece, ed arbitro
16.4dell'altre belve.
16.5Tale il Bardo proluse, in sacra nebbia
16.6avvolgendo gli accenti. Ardea frattanto
16.7in val d'Istro la pugna. E qual tra vili
16.8minuti augelli piomba la grifagna
16.9degli strali di Giove arrecatrice;
16.10tal si scaglia per mezzo alla nemica
16.11folta il Francese combattente, e armato
16.12più di cor che di ferro, altro non teme
16.13che gir secondo ad incontrar perigli.
17.1Già fulminava di Vertinga i campi
17.2procelloso un Guerrier, che della prima
17.3strage Alemanna sanguinando il piano,
17.4del primo arringo si cogliea gli onori,
17.5e le schiere rompea; pari al veloce
17.6d'ogni gagliardo domator Pelìde,
17.7quando tutti di Grecia alla vendetta
17.8precorrendo gli eroi stirpe di Numi,
17.9per le Frigie contrade orrendamente
17.10facea l'ugna sonar di Balio e Xanto,
17.11immortali destrieri. Emula corre
17.12di Teutonico lauro a ghirlandarsi
17.13degli altri duci la virtù. D'Elchinga
17.14e di Gunsburgo su i tremendi ponti
17.15già batte la novella Aquila i vanni
17.16d'ostil sangue roranti, e nell'antica
17.17figge ardita così l'ugna sovrana,
17.18e la squarcia, e la spenna; e le rabbuffa
17.19sì la corona sulla doppia cresta,
17.20che fuggitiva a rimpiattarsi d'Ulma
17.21ne' mal chiusi ripari la costrigne.
17.22La vincitrice intanto a maggior preda
17.23sovra il balzo d'Albecco apre l'artiglio.
18.1Ivi in pugna crudel prodigio apparve
18.2d'infinito valor. Contra se' mila
18.3impetuoso e quattro volte tanto
18.4combattea l'Alemanno, e non lasciava
18.5dubbia la speme l'inegual conflitto.
18.6Ma numero che val contra virtude?
18.7Veder la numerosa oste, e primieri
18.8assalirla, spezzarla, e sgominarla,
18.9e far che molti mordano la polve,
18.10molti cedano il ferro, e il resto compri
18.11col fuggir ratto una codarda vita,
18.12fu per que' pochi eletti un breve affanno,
18.13anzi un tripudio; ché i perigli sono
18.14la danza degli eroi. Vide il bel fatto
18.15il Bardo spettator dalla sua rupe,
18.16e le nobili piaghe a mezzo il petto
18.17del vincitor; le vide, e su le pronte
18.18corde sonore fe' volar quest'inno:
19.1Oh illustre pugna! oh splendide
19.2ferite generose
19.3alle ferite simili,
19.4che le Laconie spose
19.5baciar sul largo petto
19.6dei trecento allo Stretto!
20.1Raccogli, amor di patria,
20.2quel sacro sangue, e al ciglio
20.3de' giovinetti mostralo
20.4nel marzial periglio.
20.5Da mortal vena, il giuro,
20.6mai non uscì il più puro.
21.1Vedrai repente accendersi
21.2tal ne' garzoni ardire,
21.3tal nella mischia fervere
21.4di gloria un bel desire,
21.5che sorriso del forte
21.6diventerà la morte.
22.1Valle d'Albecco, i tremoli
22.2vegliardi un dì col dito
22.3t'insegneranno; e il postero
22.4di santo orror colpito
22.5ricercherà la fossa
22.6che degli eroi tien l'ossa.
23.1Coprirà l'erba e il tribolo
23.2le mute spoglie, ed irti
23.3per le notturne tenebre
23.4vagoleran gli spirti,
23.5che morti ancor daranno
23.6spavento all'Alemanno.
24.1Ma l'alto ardire, ond'inclito
24.2suona d'Albecco il campo,
24.3no, non fia sol. Già folgora
24.4d'emule spade il lampo,
24.5già in Cremsa si rinnova
24.6la memoranda prova.
25.1Fragor percuotemi
25.2d'armi terribile:
25.3veggo di barbari
25.4immenso un nugolo,
25.5che in Diernestéino
25.6su pochi intrepidi
25.7piomba. Ne tremano
25.8di Cremsa i colli;
26.1ma non i Gallici
26.2brandi, che agognano
26.3andar di Getico
26.4sangue satolli.
27.1Ecco, già brillano
27.2nudi, già al sonito
27.3guerrier s'abbassano,
27.4già van, già rapidi
27.5fan piaga, e pérdono
27.6dentro le perfide
27.7vene del truce
27.8Scita la luce.
28.1Scita crudel, di Tauride non sono,
28.2della Vistola, no, queste le prode,
28.3ove usurpasti fra' turbanti e un trono
28.4da tre percosso del valor la lode.
29.1Qui t'hai, mal giunto, quelle spade al petto,
29.2che due volte fer tristo il tuo destino,
29.3quando atterrato e di catene stretto
29.4il Batavo ti vide e il Tigurino.
30.1Ti coprì nudo, libertà ti rese,
30.2d'armi ti cinse il vincitor. Che festi
30.3di quell'armi, o fellon? Contra il cortese
30.4donator sì bel dono, empio, volgesti.
31.1E i petti a ferir corri, in cui spietato
31.2pietà trovasti, e a quei difesa hai porto
31.3che ti fur chiusi. Or va: t'aspetto, ingrato,
31.4in Osterlizza, e l'aspettar fia corto.
32.1Questi all'arpa fidava il Bardo austero
32.2vaticinii sdegnosi; e confondea
32.3l'arcano canto col fragor del fiume,
32.4che lamentoso con vermigli flutti
32.5nunzio corre di stragi alla superba
32.6Vindobona, e di guerra infauste e dure
32.7primizie apporta all'atterrito Sire.
33.1Pallido intanto su l'abnobie rupi
33.2il sol cadendo, raccogliea d'intorno
33.3dalle cose i colori, e alla pietosa
33.4notte del mondo concedea la cura.
33.5Ed ella del regal suo velo eterno
33.6spiegando il lembo raccendea negli astri
33.7la morta luce, e la spegnea sul volto
33.8degli stanchi mortali. Era il tuon queto
33.9de' fulmini guerrieri, e ne vagava
33.10sol per la valle il fumo atro, confuso
33.11colle nebbie de' boschi e de' torrenti:
33.12eran quete le selve, eran dell'aure
33.13queti i sospiri; ma lugùbri e cupi
33.14s'udìan gemiti e grida in lontananza
33.15di languenti trafitti, e un calpestìo
33.16di cavalli e di fanti, e sotto il grave
33.17peso de' bronzi un cigolìo di rote,
33.18che mestizia e terror mettea nel core.
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