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CXL. NEL GIORNO OMASTICO DEL SIGNOR LUIGI AUREGGI, PRESSO DI CUI L'AUTORE CON LA SUA FAMIGLIA TROVAVASI A VILLEGGIARE A CARAVERIO IN BRIANZA NEL 1823. RISPOSTA DEL PADRE.

Le poesie liriche

PoeTree.it

1.1Chieggon le Muse, o figlia, alma gioconda
1.2E tu versi a me chiedi?
1.3Tu, che crudele (e il vedi)
1.4Col pianto che le gote ognor t'inonda
1.5Sì mi sconforti, che stanca ed attrita
1.6Coll'ingegno in me langue anche la vita?
1.7Nè spero del mio duol tronca l'amara
1.8Radice e il primo vanto
1.9Rinnovato del canto,
1.10Se tu, dell'alma mia parte più cara,
1.11Non chiudi al lungo lagrimar la vena
1.12E fronte non mi mostri alta e serena.
1.13Torni dunque, amor mio, le morte rose
1.14Del delicato viso
1.15A ravvivarti il riso;
1.16Ed allegre del padre ed animose
1.17Suoneranno le rime; chè 'l colore
1.18Del mio crin si cangiò ma non il core.
1.19Sparse allor di dolcezza in aurei modi,
1.20Come amistà le spira,
1.21Su la verace lira,
1.22Del mio Luigi voleran le lodi;
1.23E diran quanta cortesía suggella
1.24Le candide virtù d'alma sì bella.
1.25E tu la cetra, che temprarti io volli,
1.26Disposando alla mia,
1.27Di lodata armonía
1.28Farai sonanti di Brianza i colli:
1.29Si poseranno ad ascoltarla intenti
1.30Di Caraverio su le balze i venti.
1.31L'aure impregnando di ben mille odori
1.32Soavemente tocchi
1.33Dal lampo de' begli occhi
1.34Lieti apriransi a te dintorno i fiori:
1.35Non più morta, non più squallida e scura,
1.36Ma tutta un riso ti parrà natura.
1.37Intenerita intanto alle leggiadre
1.38Note, e fissa le ciglia
1.39Nell'apollinea figlia,
1.40Di mutuo gaudio esulterà la madre:
1.41E della madre e della figlia stretti
1.42Confonderansi in dolce amplesso i petti.
1.43Quale, se sgombro delle nubi il velo
1.44Vibra il sole più schiette
1.45Le lucide saette,
1.46Si rialzano i fiori in su lo stelo,
1.47E dal suo grande altar gl'invía la terra
1.48Grati i profumi che dal sen disserra;
1.49Tale al bell'atto del materno amore,
1.50Dopo tanti martìri
1.51E lagrime e sospiri,
1.52Brillerà del risorto estro il valore;
1.53Ed a Giove ospital questo solenne
1.54Inno di gioia spiegherà le penne.
1.55Giove padre, che le sante
1.56Dell'ospizio auguste leggi
1.57Pria ponesti e l'uomo amante
1.58Del fratello ami e proteggi,
1.59Cortesía che prega e dona
1.60Queste mense a te corona.
1.61E tu scendi, e re t'assidi
1.62Del banchetto, iddio cortese.
1.63Deh n'ascolta, deh sorridi
1.64All'invito! e fa' palese
1.65Che non solo a te graditi
1.66Son gli etiopi conviti.
1.67Qui dal fasto cittadino
1.68Fuggitive han fermo il piede
1.69Le virtù che a Dio vicino
1.70Alzan l'uomo: intera fede,
1.71Bontà schietta, amor del retto,
1.72De' celesti il pio rispetto.
1.73E quant'altre il cor fan bello
1.74De' mortali, al sir di questo
1.75A lor sacro e caro ostello
1.76Pregan tutte che funesto
1.77Mai non splenda astro veruno
1.78Che gli volga il chiaro in bruno.
1.79Prendi adunque, o padre, in cura
1.80Questi campi a lui diletti,
1.81Ove l'arte alla natura
1.82Poter cresce in vaghi effetti.
1.83Deh, tien lungi da sì belle
1.84Piagge i tuoni e le procelle.
1.85E di grandini e di piove
1.86Abbastanza il turbo orrendo
1.87Qui proruppe. Or porta altrove
1.88De' tuoi nembi il suon tremendo:
1.89Mancan forse all'ire ultrici
1.90De' tuoi strali empie cervici?
1.91A che struggi a che sgomenti
1.92Colla folgore vorace
1.93Pie contrade ed innocenti;
1.94E stan Pelio ed Ossa in pace?
1.95O fin poni a tanti orrori,
1.96O non fia chi più t'adori.
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