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XLVIII. ELEGIA SECONDA.

Le poesie liriche

PoeTree.it

1.1O dolci amiche di segreto speco,
1.2Chi fia di voi che voli, aure pietose,
1.3Fuor di quest'antro tenebroso e cieco?
1.4Chi fia di voi che sopra ali gelose
1.5Porti all'orecchio del bell'idol mio
1.6La voce che su i labbri Amor mi pose?
1.7Qualunque sei che al grato officio e pio,
1.8Cortese auretta, il vol sciogliere or devi
1.9E girtene là dove ir non poss'io;
1.10Pria di spiccar da questo orror le lievi
1.11Rapide piume, deh! che sian ben tutte
1.12De' miei caldi sospir focose e grevi.
1.13Deh! che sul dorso d'Appennin le brutte
1.14Non ti riscontrin d'aquilone e noto
1.15Perigliose a mirarsi orride lutte.
1.16Deh! che smarrita per sentier remoto
1.17Mai non t'assorba, aerea pellegrina,
1.18Qualche caverna di dirupo ignoto.
1.19Non accostarti troppo alla marina,
1.20Ove sovente delle vaghe aurette
1.21Fanno i nembi crudei strage e rapina.
1.22Tienti alle basse amene collinette,
1.23Contenta di libar sol le fragranti
1.24Cime de' fiori e delle molli erbette.
1.25E finchè a quella, a cui t'invìo, davanti
1.26Tu non sia giunta, non fermai giammai
1.27Le invisibili al guardo ale volanti.
1.28Tu certo non ancor conoscerai
1.29L'almo sembiante del mio ben; ma molto
1.30Per rintracciarlo da vagar non hai.
1.31Ove l'aria è più pura, ove più folto
1.32È il suol di rose in solitaria parte,
1.33Ivi è la luce del gentil suo volto.
1.34Ma pria, nunzia fedel, di palesarte,
1.35Guarda ben se opportuno è il tempo, il loco;
1.36Guarda che alcun non venga ad ascoltarte.
1.37Tenera madre, in fanciullesco gioco
1.38S'ella trastulla il pargoletto figlio,
1.39E or ride or finge corrucciarsi un poco,
1.40Poscia ai begli occhi e al labbricciuol vermiglio
1.41Con mille baci gli s'avventa e il sugge;
1.42Di restartene indietro io ti consiglio.
1.43Ma se soletta alla fresca ombra fugge
1.44De' taciti boschetti, ed al cocente
1.45Leon s'invola che in ciel arde e rugge,
1.46Tu non smarrirti allor; ma dolcemente
1.47Tra ramo e ramo sussurrando, e a lei
1.48Ventilando la chioma leggiermente,
1.49Dille donde ne vieni e chi tu sei
1.50E chi ti manda; e poscia ad uno ad uno
1.51Deponle tutti al piede i sospir miei.
1.52Se Amor gli assiste, se di tanti alcuno
1.53Le passa all'alma, se non have il core
1.54Pur di tutta pietà vôto e digiuno;
1.55Vedrai coprirsi di gentil pallore
1.56Le rubiconde guance, e al suol chinarsi
1.57Lo sguardo di sua doglia accusatore.
1.58Forse ancor que' leggiadri occhi bagnarsi
1.59Vedrai di pianto, e udrai dell'infelice
1.60I gemiti pietosi al ciel levarsi.
1.61Oh piacciati, mia fida ambasciatrice,
1.62Parte recarmi delle sue querele,
1.63Nè d'altro ritornarmi apportatrice;
1.64Se agli amanti non sei sorda e crudele.
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